Sobrero (Ferpi): lockdown Covid, metamorfosi per i comunicatori
Milano, 22 apr. (askanews) - Il mondo della comunicazione, come gli altri, è stato letteralmente travolto dall'emergenza coronavirus. E ora è chiamato a fare i conti con nuovi elementi di cambiamento che si aggiungono a percorsi di trasformazione in atto già prima del lockdown.
Basti pensare, per esempio, all'impatto che il nuovo uso delle tecnologie sta avendo in tutte le relazioni rendendole, per certi aspetti, sempre più virtuali e contemporaneamente pervasive.
E se le relazioni sono lo strumento primario di lavoro dei comunicatori si capisce allora come questa emergenza sia portatrice di vere e proprie mutazioni anche in questo settore.
Ma i comunicatori sono pronti a vivere e gestire questa fase? "Ci dobbiamo attrezzare. Dire che siamo pronti? no. Ci siamo trovati tutti di fronte ad un rapido cambiamento che richiede una metamorfosi profonda - dice Rossella Sobrero presidente Ferpi, Federazione relazioni pubbliche italiana - Però in questa fase, che è anche di crisi di relazioni con le persone, Ferpi sta lanciando l'idea che è nostro compito diventare dei 'tessitori sociali'. Vuol dire che soprattutto a livello territoriale, il comunicatore, quando è bravo e quando ha la possibilità di gestire queste relazioni, aiuta i vari attori sociali, dalle imprese agli enti locali alle cooperative sociali, a dialogare tra loro. Questo del tessitore sociale è per me un futuro che andrà oltre la crisi".
E' una posizione che appare in controtendenza in un contesto in cui vediamo invece affermarsi sempre più una disintermediazione a livello comunicativo; disintermediazione che taglia fuori non solo i giornalisti, ma appunto anche i professionisti della comunicazione più rigorosi. "Oggi assistiamo a quello che qualcuno chiama uno 'sciame comunicativo': la disintermediazione consente a tutti di avere un contatto diretto. Il risultato è appunto un rumore di fondo, una confusione che rende difficile per chi ascolta capire i vari messaggi, e capire soprattutto cosa deve fare - prosegue il presidente Ferpi - Quindi bisogna lavorare per rafforzare le relazioni tra i vari soggetti. Credo che soprattutto il pubblico e il privato debbano fare lo sforzo di lavorare insieme, in attesa poi che la situazione cambi".
In estrema sintesi, sono tre gli ambiti su cui i comunicatori devono concentrarsi per rafforzare la loro resilienza in questa fase di cambiamento. "La gestione con i media, che per altro stava già cambiando - indica Sobrero - La gestione degli eventi, che dovrà per forza essere ripensata, e mi auguro che diventino anche e sempre più sostenibili. E infine la capacità di tessere reti sempre più ampie: che è il patrimonio che nostri colleghi devono imparare a valorizzare".
Nel 2020 la Ferpi - che riunisce oltre 800 comunicatori che operano in ambiti diversi e attivi nelle in tutte le regioni italiane - compie 50 anni dalla sua fondazione. Non è certo periodo di festeggiamenti, ma la Federazione vuole comunque sottolineare il raggiungimento di questa tappa così importante con una serie di iniziative di servizio per i soci più che celebrative. "E' un'associazione che ha non solo una storia, ma anche dei personaggi che hanno contribuito all'evoluzione nelle relazioni pubbliche in Italia e nel mondo - conclude Rossella Sobrero - Ma siamo costretti a rimandare o all'autunno o addirittura al 2021 questi festeggiamenti che immaginavamo di poter fare in tutte le regioni. Abbiamo trasformato tutto ciò in seminari e webinar. E stiamo studiando per fine maggio un evento importante che segni i nostri nostri 50 anni, ma soprattutto aiuti i colleghi a capire quale sarà il futuro della professione. Quindi meno ricordi storici e più proiezioni verso il futuro; verso una Ferpi che per forza si dovrà rinnovare".