Cerca
Cerca
+

Silvia Romano racconta prigionia. Di Maio: no polemiche, rispetto

Roma, 11 mag. (askanews) - "Grazie, sto bene, per fortuna. Sto bene fisicamente e mentalmente. Ora voglio stare tanto con la mia famiglia. Sono felicissima dopo tanto tempo di essere tornata. Grazie".

Così Silvia Romano, la cooperante italiana rapita nel novembre 2018 in Kenya e liberata vicino a Mogadiscio, in Somalia, dopo un anno e mezzo, poco dopo essere tornata in Italia, atterrata a Ciampino, dove ad accoglierla c'erano oltre alla sua famiglia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli esteri Luigi Di Maio.

"Ben tornata" le ha detto il premier Conte prima di un lungo applauso di tutti, mentre Silvia, in abito tradizionale somalo verde chiaro, con il capo coperto, ha riabbracciato la famiglia arrivata da Milano per riportarla a casa. Conte ha parlato del sorriso di Silvia come una "boccata d'ossigeno per il Paese in questo momento" e ha spiegato che l'operazione che ha portato a liberarla dopo 18 mesi è stata condotta dal personale dell'AISE unitamente alla preziosa collaborazione dei servizi turchi e somali, grazie a complesse attività operative e di intelligence".

Silvia, ascoltata dagli inquirenti per circa 4 ore, avrebbe raccontato di essere "serena" e di "essere stata trattata sempre bene durante il sequestro". Sarebbe stata tenuta prigioniera in Somalia da uomini vicini al gruppo jihadista Al-Shabaab che l'hanno spesso trasferita, sempre in luoghi abitati.

Ha inoltre detto di essersi convertita liberamente all'Islam e di non aver subito violenze o essere stata costretta a sposarsi. Le avevano detto che non l'avrebbero uccisa, e così è stato.

Non sono mancate, però, le polemiche politiche e mediatiche sulla sua conversione, i pettegolezzi sul fatto che si fosse sposata e fosse incinta e sulla sua liberazione. Di Maio ha tentato di metterle a tacere. "Silvia è una giovane ragazza che ha vissuto 18 mesi da prigioniera. Prima in Kenya. Poi in Somalia. A soli 23 anni" ha scritto su Fb, "oggi è nuovamente in Italia, tra le braccia della sua famiglia. E questa è l unica cosa che conta". "Silvia è viva, sta bene. Adesso, per favore, un po' di rispetto".

Dai blog