Aviazione, una startup italiana contro i pericoli del birdstrike
Grosseto, 28 lug. (askanews) - Questa ricostruzione tratta dal film "Sully" con Tom Hanks sul famoso ammaraggio nell'Hudson, a New York nel 2009, fa riflettere su uno pericoli più insidiosi del volo: l'impatto con uccelli o birdstrike. Si tratta di un rischio con potenziali esiti mortali, aumentato di recente con il lockdown per la pandemia di Covid-19 che ha costretto a terra intere flotte aeree in tutto il mondo, permettendo agli uccelli di riavvicinarsi alle aree aeroportuali.
In aiuto ai piloti civili e militari per ridurre il rischio, però, arriva l'Intelligenza artificiale impiegata da una startup italiana, la "the EDGE Company" di Rimini, che ha sviluppato il Ventur, un sistema automatico per monitorare, addirittura riconoscere le specie e allontanare gli uccelli dagli aeroporti.
Il sistema, approvato dall'Enac (Ente nazionale aviazione civile) è stato sviluppato grazie all intuizione di Fabio Masci un pilota militare in congedo che in Aeronautica Militare si è occupato per 25 anni di Sicurezza volo e del problema del birdstrike, in particolare per i delicati F-16.
Attualmente Ventur è in fase di test, con risultati incoraggianti, all'aeroporto militare di Grosseto, sede del 4° Stormo dell'Aeronautica militare, da dove decollano gli Eurofighter italiani dei piloti in addestramento e quelli che quotidianamente, giorno e notte, difendono lo spazio aereo italiano e di altri Paesi della Nato.
Una serie di telecamere collegate all'Intelligenza artificiale monitorano lo spazio nel raggio di 1 km e fino ad un altezza di circa 60 metri. Quando individuano un uccello parte un richiamo d'allarme che può essere addirittura diverso a seconda della specie riconosciuta tra quelle catalogate e inserite nel data base dai biologi che hanno effettuato ricerche preventive nell'area interessata.
L'algoritmo è stato studiato da Marco Cristani del dipartimento d'informatica dell'Università di Verona mentre l'ingegnerizzazione del sistema è portata avanti da EVS, spin-off sempre dell'Università di Verona.