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Covid, ISS: stabile l'indice RT ma aumentano ricoveri e intensive

Roma, 10 nov. (askanews) - "Lo scenario si sta complicando perché anche la resilienza e i servizi sanitari sono progressivamente messi più a dura prova" ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, analizzando i dati del monitoraggio regionale della cabina di regia e ricordando che l'incidenza dei contagi da Covid-19 nel Paese resta alta.

La situazione in Europa è sempre più omogenea, "la circolazione del virus è cresciuta in maniera significativa" ha detto Brusaferro, e i casi sono in aumento in tutto il territorio nazionale. Cresce rapidamente anche la curva dei ricoveri, soprattutto in intensiva e in alcuni casi si è superata la soglia del 30-40% dei posti letto disponibili. "Queste soglie sono definite critiche rispetto alla capacità di far fronte a tutti i bisogni di salute. Quindi dire il 30% dei posti letto in terapia intensiva vuol dire che se si supera questa soglia i letti eccedenti sono meno disponibili per tutte le attività di assistenza che la popolazione richiede e cittadini che hanno bisogno di terapie intensive anche per interventi di altro tipo devono rimandarli".

Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità è asintomatico il 50-60% dei casi, età media dei contagiati 50 anni e in crescita i casi over 70. La situazione attuale è di rischio ha spiegato Brusaferro e sono necessarie misure di mitigazione per rallentare il virus. Fondamentali restano comunque i comportamenti individuali di ciascuno. Alcune misure di contenimento stanno iniziando ha funzionare ha aggiunto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ricordando che l'indice RT è stabile all'1,7:

"Partirei dall'indice RT che il professor Brusaferro ha definito stabile, quindi quell'accelerazione marcata che si osservava nelle scorse settimane è venuta meno, c'è una decelerazione frutto delle misure messe in essere, questo serva come motivazione per ognuno di noi... Un RT stabile va interpretato in modo positivo e ci aspettiamo che con i giorni che passano, considerando che questa analisi è ferma al primo novembre, questa situazione possa ulteriormente migliorare".

Dopo l'annuncio sul vaccino della Pfizer Locatelli ha detto che si sta già iniziando a ragionare sulla strategia per la distribuzione e la somministrazione. Continuano però gli appelli dei medici a chiudere tutto il Paese, non solo Regioni o Province. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha annunciato a Rainews 24 che ci si aspetta un appiattimento della curva dei contagi per il 15 novembre, altrimenti seviranno misure più diffuse.

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