Crisi logistica: migliorare l'efficienza nel largo consumo si può
Milano, 25 lug. (askanews) - Con la pandemia prima, la crisi energetica e il conflitto ucraino ora la logistica è diventata un nodo critico per il largo consumo. Se consideriamo che ogni anno in Italia viaggiano oltre 3,5 miliardi di colli, appare evidente come recuperare anche piccoli margini di efficienza possa risultare vantaggioso per tutta la filiera oltre che per l'ambiente. Il nuovo Bluebook di GS1 Italy, "Migliorare l'efficienza logistica: una questione di slot e saturazione mezzi", mostra come ci siano dei margini di miglioramento nel processo di consegna delle merci alla grande distribuzione, partendo dalla razionalizzazione dell'uso di una risorsa ora più che mai preziosa: il trasporto.
"La carenza degli autisti e il caro carburante fissano questa risorsa come qualcosa attorno a cui ottimizzare la filiera e ricercare efficienza. Delle buone idee e delle priorità individuate, quella di saturare di più i mezzi e quella di spalmare il ricevimento su una finestra più ampia sono delle soluzioni che hanno bisogno di essere implementate con un po' di urgenza", ci ha spiegato Giuseppe Luscia, ECR project manager di GS1 Italy.
Nato in ambito ECR dal confronto con 30 aziende e dall'analisi di un team di ricercatori della LIUC Università Cattaneo e del Politecnico di Milano, il Bluebook analizza due soluzioni che introducono altrettanti cambiamenti strutturali nella logistica del largo consumo. Il primo è la possibilità di estendere al pomeriggio le finestre per il ricevimento delle merci presso i Centri Distributivi della GDO: a oggi questo avviene solo nel 21% dei casi, con conseguenti diseconomie.
"La concentrazione delle finestre di scarico al mattino produce di fatto un collo di bottiglia - ha detto - quindi aumenta il rischio che la ricezione sia in qualche modo rallentata, produca delle code e questo produce delle ore di lavoro degli autisti che al posto di essere spese in attività produttive sono spese in attesa".
Ma benefici si avrebbero anche nel caso di consegne in una zona dove si concentrano più Ce.Di, per esempio. E' chiaro però che non in tutti i casi questa soluzione si traduce in vantaggi reali. La ricerca in questo senso traccia l'identikit del produttore e del Ce.Di che più di altri possono trarre benefici da questo cambiamento:
"Si traduce in vantaggi veri quando il Ce.Di è saturo, quando è vicino ad altri punti di consegna, quando il Ce.di è vicino per esempio a un terminal per il trasporto intermodale", ha sottolineato Luscia.
Ma accanto all'ampliamento degli slot di scarico, la logistica potrebbe trarre vantaggio anche da una maggiore saturazione a volume dei mezzi. Tradotto: per ottimizzare il processo order to delivery occorre lavorare lungo la filiera per ridurre l'aria trasportata con le merci. La ricerca dimostra che la saturazione media di un bilico se misurata in posti pallet è pari all'80%, ma scende al 68% se misurata a volume. Il risultato è che oggi, la merce "pagante" occupa meno del 50% della capacità di carico di un automezzo. Grazie alla ricerca ora è possibile comprendere quando le unità di carico sono effettivamente riconvertibili ad un'altezza standard e migliorare così la saturazione a volume dei mezzi
"C'è un 12,5% dei prodotti del secco confezionato che potrebbero viaggiare sovrapposti e saturare di più i mezzi a volume - ha spiegato - Detto questo rimane anche un ulteriore margine che è quello di ripensare anche gli elementi caratteristici del packaging in funzione del trasporto, e questa è una ulteriore sfida per il futuro".
Ma quali sono ora i prossimi passi per GS1 Italy? "Dobbiamo promuovere i risultati, far conoscere i risultati di queste ricerche il più possibile perché maturi più consapevolezza rispetto all'opportunità che stanno dietro questi due tipi di progettualità cercando di funzionare anche un po' da luogo di confronto - ha concluso - perché è giusto ricordare che in entrambe queste progettualità un ruolo chiave è giocato dalla del mondo della logistica, degli operatori logistici che devono essere pienamente coinvolti nella riflessione perché hanno un ruolo assolutamente cardine".