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Scontro tra governo e opposizione sul mancato taglio delle accise

Milano, 11 gen. (askanews) - E' scontro tra governo e opposizione sul tema delle accise. Il Governo non ha confermato con il nuovo anno il taglio delle accise, che era in vigore fino al 31 dicembre 2022 grazie a una scelta del governo Draghi. I prezzi alla pompa per benzina e diesel tornano nuovamente alle stelle: per chi si rifornisce in modalità servito, si arriva a oltre 2 euro al litro.

Critiche dall'opposizione: Mara Carfagna, presidente di Azione, sostiene che Meloni e Salvini abbiano cambiato idea rispetto a quanto promesso in campagna elettorale. Stessa posizione di Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera: "Le accise andavano abolite. Oggi sono aumentate, ci dice che non vuole ridurle. Mi pare che governare sia un'altra cosa".

La premier è intervenuta sui social per chiarire la posizione del governo. Meloni sostiene di non aver mai promesso in campagna elettorale un taglio delle accise che ha un peso sul bilancio di circa dieci miliardi l'anno: "Sono ancora convinta che sarebbe ottima cosa tagliare le accise. Ma si fanno i conti con la realtà. Dal 2019 a oggi il mondo è cambiato. Purtroppo stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte".

Secondo il Codacons, la maggiore spesa senza taglio delle accise, sarebbe in media di 9,15 euro a pieno di carburante, per un incremento di 219,6 euro in un anno.

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