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Licenziamento, le cinque cose da sapere se perdete il lavoro

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Insieme al lutto, al trasloco e alla fine di una relazione, il licenziamento rientra a pieno diritto tra gli eventi più stressanti nella vita di qualunque individuo. Lo sa bene chi, in questi ultimi tempi così difficili nel mondo dell'occupazione, ha visto scritta nero su bianco la fine della propria carriera professionale. Che si tratti di un periodo temporaneo o dalla durata più lunga, rimane sempre un evento traumatico. Vediamo insieme quali possono essere le strategie per affrontarlo al meglio. Innanzitutto è opportuno sapere che, affinché sia valido, il licenziamento deve essere comunicato dal datore di lavoro attraverso l'invio di una lettera formale. Tale comunicazione andrà firmata dal lavoratore. Prima di procedere con il licenziamento effettivo, il datore di lavoro dovrà garantire al lavoratore un periodo di preavviso, proporzionato al periodo trascorso da quest'ultimo all'interno dell'azienda. Un altro punto importante della questione è la motivazione che porta all'allontanamento dal posto di lavoro. Un dipendente, infatti, può essere licenziato: 1. per giusta causa: con questa espressione ci si riferisce a validi motivi che portano alla conclusione del rapporto di lavoro. Tali motivi possono essere di tipo disciplinare, come ad esempio l'aver commesso atti ingiusti e gravi verso il proprio datore di lavoro o l'azienda; 2. per giustificato motivo oggettivo: con ciò si intende tutta una serie di cause oggettive che impongono all'azienda tagli al personale (problemi economici, ristrutturazioni aziendali, etc.). Qualora il licenziamento sia giustificato si avrà diritto a tutti i provvedimenti di sostegno previsti dal Governo in situazioni simili. L'indennità di disoccupazione (NASpI) rientra tra questi, così come il Trattamento di fine rapporto (TFR) e il diritto a un preavviso determinato. Per quanto riguarda le tempistiche da rispettare per veder tutelati i propri diritti la legge parla chiaro. Nel caso in cui si ritenga di essere stati licenziati senza un valido motivo, è possibile impugnare il procedimento entro 60 giorni. Se invece il licenziamento viene accettato e confermato si ha diritto ad ottenere il TFR entro 30 giorni dal licenziamento. Date le numerose regolamentazioni, eccezioni e casistiche è sicuramente opportuno affidarsi a un professionista. Un legale specializzato nel Diritto del lavoro, esperto e costantemente aggiornato saprà certamente seguire e accompagnare il lavoratore in questa fase delicata della sua vita, non solo professionale ma anche personale. di Cristiano Cominotto

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