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Negli Usa ormai è scoppiata la mania degli scandali sessuali: tirano in mezzo anche Oliver Stone

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Dacci oggi il nostro scandalo sessuale quotidiano. O anche due o tre. I media USA recitano il “sermone” da quando le maialate del produttore Weinstein hanno aperto le cataratte degli abusi ad Hollywood, e oggi hanno dovuto fare gli straordinari: nei titoli spiccano una star delle news televisive, che ha fatto  il suo esordio nella vergogna, e un regista e un senatore, che hanno subito il bis da altre accusatrici. Nella statistica generale dei protagonisti delle violenze scostumate sulle donne i liberal appaiono irraggiungibili, dato che il mondo dello spettacolo e‘ il teatro naturale delle molestie e che per il 90% i registi e i film-maker sono di sinistra e finanziano i democratici. Nell'editoria e nella politica, invece, dove i conservatori avevano generato due “campioni di abusi” da prima pagina, il fronte liberal e i DEM hanno risposto con due personaggi della stessa lega, anzi piu' vistosi ancora. Nelle TV, il caso piu' clamoroso di comportamento improprio era infatti stato quello di Bill O' Reilly, celeberrimo anchorman conservatore di FOX News, licenziato dopo aver patteggiato extra-giudizio a suon di milioni con alcune giornaliste che lo avevano accusato di molestie. Oggi, la risposta liberal e' stata all'altezza. Se c'e' un nome che era diventato, nei lunghi anni di carriera al top, un monumento di professionalita' e di fama era infatti quello di Charlie Rose , attualmente conduttore del programma di news della CBS del mattino, tra i piu' seguiti. Ieri 8 (otto) donne che in passato erano state sue sottoposte o aspiravano a lavorare con lui lo hanno accusato del classico ventaglio di azioni dei predatori: fare telefonate laide, mostrarsi nudo in camera d'albergo in occasione di qualche provino, palpare senza consenso, proporre rapporti indesiderati. A pubblicare l'articolo  devastante sulla 75enne icona del giornalismo liberal e' stato il Washington Post, che ha raccolto una serie di denunce che datano dal 1990 al 2011. In quegli anni Rose ha vinto premi giornalistici per aver intervistato, tra gli altri, Trump (nel 1992), Bill Gates, Steve Jobs, Sean Penn, il presidente siriano Bashar al-Assad, Obama e Michelle, Warren Buffett, Noam Chomsky, Leonardo DiCaprio, Quentin Tarantino, Bradley Cooper, Larry Ellison, Vladimir Putin. E' stato laureato ad honorem e ha coperto ruoli dirigenti, oltre che per la CBS, anche per Bloomberg LP e per la PBS: oggi i tre editori lo hanno sospeso e tolto immediatamente dal video, in attesa che le inchieste chiariscano la gravita' delle accuse. Che siano vere non c'e' dubbio, perche' Rose ha gia' ammesso e chiesto venia, sia pure pelosamente: “Mi scuso profondamente per il mio comportamento non appropriato.. Sono enormemente imbarazzato. Mi sono comportato a volte senza sensibilita' e accetto la responsabilita' per questo, sebbene io non creda che tutte queste accuse siano accurate. Ho sempre pensato che stavo perseguendo sentimenti condivisi, anche se adesso capisco che mi stavo sbagliando”. Quanto alla politica, il GOP e' sotto tiro da settimane perche' il suo aspirante senatore nella ultra repubblicana Alabama, Roy Moore, e' stato travolto dall'accusa d'aver insidiato ragazzine quando era un trentenne. Dal Minnesota ha replicato il senatore Democratico Al Franken, in carica dal 2008: la foto di lui con le mani sulle tette di una giornalista dormiente aveva fatto il giro del mondo qualche giorno fa, accompagnata dalle dichiarazioni della stessa donna in cui lo aveva accusato di averle messo la lingua in bocca con un bacio aggressivo, senza il suo consenso. Cio' aveva gia' fatto scattare un'inchiesta del Comitato Etico del congresso, e la richiesta di vari repubblicani di dimettersi dal Senato. Oggi e' spuntata la testimonianza di una seconda vittima dell'approccio irriverente e sporcaccione del Democratico, e la sua sorte e' decisamente sempre piu' a rischio. Lindsay Menz, la vittima, ha raccontato un episodio sgradevole del 2010, quando Franken era gia' senatore da due anni e partecipava, come fanno tutti i politici in cerca di visibilita' tra la gente, alle fiere di paese in Minnesota. Alla richiesta della Menz, che lavorava allo stand di una stazione radio, di fare uno foto insieme, il senatore ha accettato subito, ma con un entusiasmo a dire poco eccessivo, quindi “invasivo”. “Franken mi ha tirato veramente vicino a se', in modo bizzarro, e mentre mio marito scattava la foto, lui mi ha messo la sua mano aperta sul mio didietro… “ha detto la donna alla CNN, spiegando che ha deciso di parlare dopo aver visto la denuncia a carico del senatore da parte della prima vittima. “Era avvinghiato strettamente attorno alla mia chiappa. Non aveva la mano intorno alla mia vita, non attorno al mio fianco, no, proprio definitivamente sul mio sedere”. La Menz ha specificato che l'atto scostumato ai suoi danni duro' almeno tre o quattro secondi. “La mia reazione interna era stata ‘o mio dio, che cosa sta succedendo' ”. “Lui si e' curvato verso di lei e se l'e' tirata vicino a se', e ha spinto la propria testa attaccata a quella di mia moglie”, ricorda di aver notato il marito che, dalla sua posizione, non poteva vedere pero' che cosa le capitasse “di dietro”. Non appena si e' staccata da lui dopo la foto, la Menz non ha detto nulla al senatore, ma quando e' rimasta sola con il marito gli ha detto subito “Mi ha totalmente afferrato il sedere!”. Nei giorni successivi, la donna ha anche messo su Facebook, solo per i suoi amici, il racconto dell'incidente sgradevole. Quindi, anche di questa “puntata” sulla chiappa, come per la precedente sulle tette immortalata dalla foto, ci sono prove non smentibili. Il materiale sul “vizietto” del palpeggio che appassiona il senatore DEM  dunque si accumula, ingrossando il fascicolo su cui lavorera' il Comitato Etico del congresso. Infine (almeno per oggi) c'e' una seconda accusatrice anche contro Oliver Stone, il regista ultraliberal. Melissa Gilbert, attrice, ha detto allo show radiofonico di Andy Cohen, Radio Andy, che Stone l'ha molestata sessualmente, durante un provino per il film “The Doors”. Il regista aveva preparato una scena per lei, in cui Melissa doveva mettersi in posizione da cane, con le mani e le ginocchia a terra, e doveva dire “fammi, baby…”. Melissa ricorda che si senti' umiliata e lascio' la camera in lacrime. In precedenza, la ex modella di Playboy Carrie Stevens aveva accusato Stone di averla palpeggiata ad un party. Il regista non ha risposto alle accuse. Glauco Maggi

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