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Melania Capitàn, muore suicida la sexy cacciatrice: subito dopo, travolta dagli insulti sui social

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Andrea Tempestini
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Bella, bionda, giovane, blogger di successo. Una 27enne come tante, con in più una grande passione per la caccia, che le aveva trasmesso suo padre. Melania Capitán, però, è stata trovata morta mercoledì scorso. Si è suicidata. Accanto al corpo della giovane cacciatrice catalana, simbolo della caccia al femminile in tutto il mondo, la polizia ha ritrovato una lettera di addio, in cui sarebbero spiegate le ragioni del suicidio, che non sono state rese pubbliche, anche per rispetto del dolore della famiglia. Qualche amico rivela che Melania si sia suicidata per problemi personali e non per le minacce che aveva ricevuto. Perché sui social la bella cacciatrice aveva ricevuto non poche intimidazioni. Da anni ormai la accusavano di essere un'assassina. Tutta colpa delle descrizioni delle sue tecniche di caccia e delle sue bellissime foto che la ritraevano, spesso con cappellino e mimetica con i suoi cani, su sfondi di paesaggi suggestivi, con in mano gli strumenti del suo mestiere. Gli stessi che lei ha scelto per procurarsi la morte in una fattoria nelle campagne vicino a dove abitava. Quella di Melania Capitán è una fama sul web cominciata con il suo trasferimento a Huesca, nella comunità autonoma dell'Aragona. In pochi mesi sulla sua pagina Facebook ben 36mila persone sono diventati suoi fan e su Instagram 8mila persone la seguivano. Anche se la polizia spagnola non ritiene che il suicidio sia collegato alle minacce ricevute sulla vicenda gli inquirenti vogliono fare comunque luce. Gli insulti che Melania riceveva erano talmente pesanti da indurre la Rfec (la Reale Federazione di Caccia Spagnola) a sporgere denuncia penale contro il terrorismo animalista e l'ecoterrorismo su Facebook. Secondo i cacciatori spagnoli, infatti, questi gruppi in rete tentano anche di minare lo Stato di diritto e arrivano a limitare le libertà personali di quanti praticano un'attività completamente legale e regolamentata. Sono inoltre pronti a scendere in piazza per protestare contro questi continui insulti che sono costretti a subire dai fanatici della vita vegan. Ma tornando a Melania, nemmeno dopo il suicidio chi odia la caccia ha avuto pietà e rispetto. Odiavano Melania da viva e la odiano da morta, solo perché era una cacciatrice. Anche dopo la sua morte, infatti, i suoi profili sui social network vengono continuamente oltraggiati. «Hai fatto un favore all'umanità, addio» e «Ringrazio Dio che ti sei uccisa, è stata l'unica cosa buona che hai fatto nella tua vita», sono solo alcuni dei tanti messaggi ricevuti post mortem. di Ilaria Pedrali

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