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Sanità: difetto setto interatriale, a Villa Sofia una nuova tecnica mininvasiva

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Palermo, 2 ott. (AdnKronos) - Un'innovativa tecnica percutanea, senza incisione chirurgica, per chiudere una parte del setto interatriale - membrana che separa l'atrio destro e l'atrio sinistro del cuore - e prevenire così ischemie e ictus. L'intervento è stato eseguito per la prima volta a Palermo presso il laboratorio di Cardiologia interventistica dell'ospedale Villa Sofia dall'equipe composta da Mario Lombardi, Giuseppe Migliore e Carlo Cicerone che opera all'interno dell'Unità operativa di Cardiologia diretta da Nicola Sanfilippo. Gli interventi, della durata di circa 45 minuti, sono stati effettuati su due pazienti che avevano sofferto di ischemia cerebrale. In pratica si tratta di un intervento di chiusura della pervietà del forame ovale del setto interatriale. La tecnica innovativa permette, mediante un piccolo catetere introdotto attraverso la vena femorale, di eliminare questo difetto, evitando l'inserimento del tradizionale doppio ombrellino. Una procedura particolarmente indicata in casi di allergia al nichel o intolleranza alla terapia antiaggregante e che inoltre, per la sua intrinseca minore invasività, è indicata in quei pazienti in cui è ipotizzabile la necessità di terapie interventistiche che prevedono l'accesso all'atrio sinistro, quali l'ablazione transcatetere e gli interventi sulla valvola mitralica. Il dispositivo adottato con questa nuova tecnica è il NobleStitch, che prende il nome dal suo inventore, Anthony Nobles, ingegnere biomedico statunitense, che è stato presente durante la esecuzione dei due interventi eseguiti a Villa Sofia.

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