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Scuola: Donazzan a prof picchiato da familiari alunno rimproverato, le siamo vicini

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Venezia, 21 feb. (AdnKronos) - “Egregio professore Falsone, desidero esprimerle la mia vicinanza e solidarietà. Oggigiorno è sempre più difficile essere un insegnante, sottoposti come siete a mille condizionamenti formali, burocratici, impegnati a dover fare i conti con famiglie sempre più fragili o invadenti. Quello che le è capitato, tuttavia trascende ogni limite e ogni possibile giustificazione e per questo, senza nessuna volontà di approfondire un fatto che non meriterebbe alcun approfondimento perché oggettivamente da condannare, le voglio rappresentare la vicinanza mia e della Regione del Veneto, di cui sono assessore all'Istruzione”. Questo il testo della lettera che l'assessore all'istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan ha inviato al professor Giuseppe Falsone, insegnante di Casteller di Paese (Treviso), minacciato e picchiato dai familiari dell'alunno che aveva rimproverato. Ora l'insegnante è sotto indagine e oggetto di un procedimento disciplinare da parte della dirigente scolastica. “Capisco la sua amarezza –prosegue - non solo per l'atto lesivo di cui è stato vittima, più duro da accettare sotto l'aspetto della umiliazione morale che del dolore fisico, ma soprattutto per essere ora sottoposto a verifiche interne alla scuola. Lei, giustamente, si sarebbe aspettato una presa di posizione e di solidarietà nei suoi confronti 'senza se e senza ma', anche perché lo studente i cui genitori si sono permessi di aggredirla fisicamente, appare un soggetto il cui normale comportamento risulta essere al di fuori delle regole della scuola”. “Dobbiamo tornare a dare forza e autorevolezza agli insegnanti e alla scuola, in una società le cui agenzie educative, in primis la famiglia, stanno mostrando debolezza, limiti, inadeguatezza nei confronti di una mondo sempre più aggressivo, relativista e disordinato – è l'appello dell'assessore - Dobbiamo rimettere in ordine i principi, a partire dai doveri, dal rispetto delle regole e dei ruoli. Dobbiamo ripristinare i ruoli sociali, perché altrimenti chi sta fuori dalle regole imporrà le proprie a forza di atti di violenza come accaduto a lei, a troppi altri colleghi o, ieri, a quell'anziano in provincia di Pistoia ieri”. “La saluto cordialmente e sappia – conclude - che molte persone perbene le sono vicine”.

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