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Mafia: legale Dell'Utri, i pm processo trattativa non sanno perdere

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Palermo, 23 mar. (AdnKronos) - "Non abbiamo mai accettato questo processo, scusate per questa polemica, ma non lo abbiamo mai accettato non solo perché l'accusa è apodittica e la contestazione inconferente, ma perché per gli stessi fatti Marcello Dell'Utri è stato processato e assolto con la formula piena perché il fatto non sussiste da una sentenza emessa il 29 giugno 2010. Una sentenza confermata in cassazione il 9 marzo 2012". L'avvocato Giuseppe Di Peri, legale dell'ex senatore Marcello Dell'Utri, inizia con queste parole la sua arringa difensiva nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia in corso davanti alla Corte d'assise di Palermo. La Procura di Palermo ha chiesto per Dell'Utri, accusato di minaccia a corpo politico dello Stato, la condanna a dodici anni di carcere. "La Cassazione nel 2012 ha annullato la condanna che era stata irrogata a Dell'Utri per i fatti antecedenti al 1992 e ha confermato la sentenza di assoluzione per tutti quesi fatti riferiti a un periodo successivo al 1992", spiega Di Peri. "Noi abbiamo subìto l'udienza preliminare, abbiamo subito un'istruttoria dibattimentale pesantissima e articolare, nonostante io, sin dalle prime battute processuali, avessi prodotto questa sentenza di assoluzione - prosegue Di Peri - Paradossalmente, avremmo potuto non partecipare a nessuna delle udienze. Non articolare nessun controesame, perché quella sentenza per noi racchiudeva il cuore di questo processo che non doveva esser iniziato". E poi attacca la Procura di Palermo e i pm ("certamente non tutti ma alcuni sì") che rappresentano l'accusa: "La loro debolezza sta nel fatto che non sanno perdere, non accettano le sentenze a loro sfavorevoli", spiega Di Peri.

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