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Palermo: tombe violate per vendere loculi a S. Martino, gip 'Messina padrone incontrastato'

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Palermo, 26 mag. (AdnKronos) - Il "padrone assoluto ed incontrastato del cimitero di S. Martino". Così, nella sua ordinanza, il gip definisce Giovanni Messina, ufficialmente titolare di un'impresa familiare di servizi funebri e di fatto la mente dell'organizzazione criminale "a base familiare" che gestiva la compravendita illegale di loculi e sepolture al cimitero dell'Abbazia benedettina. Messina è fra le quattro persone arrestate questa mattina, a Palermo, dai carabinieri nell'ambito dell'operazione 'Cimitero degli orrori'. Per tutti l'accusa è di avere fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere. Dal 2013, scrive il gip, Messina si "è accaparrato la gestione del cimitero, gradualmente accreditandosi presso i parroci succedutisi negli anni ed usurpando progressivamente le funzioni di amministrazione e custodia, fino ad assumere il ruolo di dominus incontrastato che incassa senza alcun titolo tutti i proventi delle tumulazione e dei servizi cimiteriali". Un business, secondo le prime quantificazioni, da centinaia di migliaia di euro. Cinquemila euro era la somma richiesta per ogni loculo: 4750 per il 'posto' e 300 euro per ogni tumulazione. I "nuovi posti" in un cimitero saturo da oltre vent'anni, sottolinea il pm, venivano ricavati "letteralmente spostando, occultando e in alcuni casi financo sottraendo le salme già sepolte".

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