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Fisco, le cartelle equitalia si prescrivono in 5 anni se basate su atti non definitivi

Giovanni Ruggiero
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Le cartelle di Equitalia nate su atti non definitivi non hanno più valore dopo cinque anni. La sentenza della Cassazione lo scorso 8 ottobre (n.20213/15) ha fatto chiarezza sui termini di prescrizione delle richieste dell'agenzia di riscossione crediti, che di solito sono da considerarsi di 10 anni, ma solo in caso di cartelle, scrive Italia Oggi, che derivano da accertamenti divenuti irrevocabili, o perché non impugnati né pagati dal contribuente, o a seguito di sentenza passata in giudicato. Il caso - La sentenza è arrivata sul caso di un uomo che aveva ricevuto diverse cartelle da Equitalia relative alla tassa sui rifiuti, la Tarsu, per gli anni dal 1998 al 2004. Il soggetto aveva fatto ricorso dopo essersi accorto che il Comune aveva affidato il ruolo di riscuotere la tassa a Equitalia oltre il termine di legge. Il processo - Il contribuente si è quindi appellato all'articolo 2948 del codice civile che prevede e la sua posizione era stata già accolta dalla Ctp di Cosenza (sentenza n.37/13/10) e Catanzaro (n. 67/03/12), essendo già chiaro che il termine da applicare per la prescrizione fosse di 5 e non di 10 anni. La linea dei giudici non cambia neanche in appello.

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