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"Italia? Così si impicca", parla il guru della finanza: il truchetto dell'Europa che ci può rovinare

Giovanni Ruggiero
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Nonostante l'impegno di Jean Claude Juncker per frenare le richieste del falco tedesco, l'ex ministro delle finanze Wolfang Schauble, per una maggior rigore nelle politiche di bilancio degli Stati europei, la strada da percorrere è ancora lunga. Anzi, secondo il docente della London School Marcello Minenna, ex assessore al Bilancio della giunta Raggi, intervistato dal Fatto quotidiano, manca ancora un passo decisivo per venire incontro a chi chiede maggiore flessibilità nell'Ue: "L'ingrediente più importante - ha detto - mutualizzare i rischi sui debiti pubblici. Qui il veto tedesco è troppo forte". Da parte sua Juncker non ha potuto evitare delle concessioni ai tedeschi, come la proposta di inserire il fiscal compact direttamente nei trattati europei. Una mossa rischiosa secondo Minenna: "Si andrebbe verso la legalizzazione dell'austerità. Avremo meno margini di manovra per continuare con la strategia del temporeggiamento usando le clausole di salvaguardia sull'Iva e rinviando di anno in anno il pareggio strutturale. La proposta istituzionalizzata nelle leggi Ue, quell'algebra assurda basata su grandezze discrezionali come l'output gap che hanno nefaste implicazioni pro-cicliche". E anche l'idea del Fondo monetario europeo non promette nulla di buono all'Italia, soprattutto con la linea portata avanti finora dal governo: "Non è neanche chiaro se (l'Italia) conserverà il potere il veto. L'idea è di estendere il Fme a tutti i Paesi dell'Unione bancaria, nel qual caso noi potremmo finire diluiti e perdere la quota necessaria per bloccare le decisioni. Ma il problema dell'Italia è proprio questo trastullarsi con dettagli di breve termine senza promuovere proposte serie. È con questa mancanza di una visione strategica che siamo finiti dove siamo e, se non cambieremo registro, finiremo sotto scacco matto".

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