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Mutui, tassi variabili cresceranno a partire da agosto 2019

Matteo Legnani
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La saracinesca verrà calata definitivamente solo a inizio 2019, ma giù tra ottobre e dicembre 2018 la quantità di titoli di Stato acquistata attraverso il Quantitative Easing di Mario Draghi diminuirà sensibilmente, di fatto dimezzandosi rispetto a quella attuale. E conseguenze, oltre che sullo spread e sui rendimenti dei titoli di Stato (e conseguenti effetti sul debito pubblico), si avranno sul costo del denaro e quindi sui mutui. Draghi ha spiegato che nulla accadrà prima dell'inizio del 2019, ma che sicuramente un effetto ci sarà, viste anche le politiche annunciate in merito dalla Fed. L'Euribor, cioè il tasso di riferimento per la definizione dei tassi variabili dei mutuo, è fermo. Ma il prossimo anno non potrà che crescere e la data-chiave dovrebbe essere agosto 2019. Leggi anche: L'ultimo favore alle banche: sì ai tassi da usura sui mutui

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