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Iraq, arrestato Giampiero, jihadista italiano: "Occidente, ti distruggo"

Giulio Bucchi
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Giampiero F. è italiano, è nato 29 anni fa in Calabria ma cresciuto a Bologna, persona "sensibile e problematica". E da qualche mese convinto jihadista, scappato in Medio Oriente per combattere insieme ai tagliagole di Al Baghdadi nello Stato Islamico. Prima in Siria, e ora in Iraq, dove è stato arrestato ed è detenuto in una prigione di Baghdad. E' Repubblica a raccontare la storia di Giampiero il jihadista, vita difficile la cui svolta è avvenuta a sei anni fa a Granada, in Spagna. Prima, da ragazzo a Bologna, si avvicina ai circoli islamici frequentati da giovani maghrebini. Si tratta di "ambienti contigui" alle cellule terroristiche già presenti in Europa. Il pestaggio in Spagna - Il ragazzo entra in contatto con estremisti attivi, frequenta siti e forum come Sharia4, se ne va in Spagna, vive sulle panchine di Granada da "vagabondo", come viene segnalato dalle autorità iberiche. Grande, grosso, capelli rasati e barba lunga, da islamico radicale. Nel 2008 una banda di otto ragazzini annoiati lo pesta per strada, procurandogli contusioni curabili in 90 giorni. Quando le autorità lo cercano per comunicargli il risarcimento di 3mila euro, Giampiero si è già dato alla fuga. Va in Turchia, porto franco per tutti gli aspiranti terroristi islamici o per chiunque voglia entrare in Siria per combattere Assad, e a inizio degli anni Dieci arriva il cambio di marcia. In Siria ci entra davvero, combatte, aderisce allo Stato islamico. Le minacce: "Occidente ti distruggo" - Su Whatsapp scrive agli altri compagni di lotta frasi di questo tenore: "E' iniziata la mia lotta contro l'Occidente predone", "Occidente ti distruggerò", "Islam libertà per i popoli oppressi", "Lottiamo fino alla fine per liberare le terre schiacciate dalla violenza occidentale". Ora, come detto, è stato catturato in Iraq dall'esercito regolare ed è detenuto a Baghdad. Dall'Italia i parenti sconvolti cercando di difenderlo: "Sono convinta che qualcuno gli abbia fatto il lavaggio del cervello approfittando della sua fragilità, inculcandogli queste idee", dice una zia rimasta in Calabria. "E' stato arrestato perché è entrato in Iraq senza visto. Hanno detto che è un terrorista ma lui non c'entra niente con queste cose brutte", spiega disperato il padre. Quel che è certo è che Giampiero è un "lupo solitario", spinto alla sua folle missione e "disposto al sacrificio finale" più dalla voglia di riscattare un'esistenza difficile e dall'istinto ribelle che dalla convinzione e dalla fede islamica. Ma sono segnali da non sottovalutare, perché oltre a lui ci sono altri quaranta italiani "convertiti", pronti a dichiarare guerra all'Occidente. E all'Italia. 

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