Classifica libertà di stampa, "bavaglio, censura firmata Meloni": altra balla della sinistra
Il fatto che l’Italia sia al 46esimo posto della classifica internazionale sulla libertà di stampa del 2024 non dipende affatto dal governo Meloni, nonostante quello che dice la sinistra, che parla di bavagli e censure. E se pure la classifica stilata da Reporter Senza Frontiere fosse collegata in qualche modo all'operato dell'esecutivo, ci sarebbe una lunga lista di precedenti con dati ben peggiori di questo. Si potrebbe dire addirittura che la stampa non è mai stata libera come oggi.
Tanto per cominciare, l'anno scorso, quando al governo c’era sempre la Meloni, l’Italia aveva recuperato 17 posizioni rispetto al 2022, salendo dal 58esimo posto al 41esimo. E chi era al governo nel 2022? Tutti tranne Fratelli d'Italia. Nessuno, tra l'altro, si sognò di lanciare allarmi puntando il dito contro l'allora capo del governo, Mario Draghi. Andò ancora peggio nel 2012, quando al governo c'era Mario Monti: il nostro Paese era sprofondata al 61mo posto nel mondo.
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Non andò meglio nel 2013. Anzi. Con Enrico Letta premier l'Italia finì al 57esimo posto in classifica. Poi, dopo una leggera risalita l’anno successivo con Matteo Renzi, si raggiunse il colmo con il governo successivo, quello guidato da Paolo Gentiloni: nel 2016 l’Italia scivolò addirittura al 77esimo posto della classifica mondiale. Non si ricordano, però, scioperi, manifestazioni in piazza e allarmi.
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