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Corea del Nord, i servizi segreti Usa contro Donald Trump: "Troppa fiducia in Vladimir Putin"

Andrea Tempestini
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Ad acuire la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti, lo scambio di insulti tra Kim Jong-un e Donald Trump. In buona sostanza il primo ha dato al secondo del "vecchio grasso", mentre The Donald ha apostrofato il dittatore comunista di Pyongyang come "basso e grasso". Roba da barzelletta, se non fosse che in ballo potrebbe esserci una guerra nucleare. Il tutto mentre i vertici dei servizi segreti Usa esprimono irritazione nei confronti dell'atteggiamento del presidente nei confronti di Vladimir Putin. Si prenda John Brennan, già direttore della Cia: "Per qualche motivo - ha dichiarato - il presidente Trump sembra intimidito da Putin, impaurito da quello che potrebbe dire o che potrebbe venire fuori dalle indagini sul Russiagate. Sta dimostrando di poter essere condizionato se qualcuno fa leva sul suo ego o se punta sulle sue insicurezze. Questo è molto inquietante, un pericolo per la sicurezza nazionale". Dunque la parole di James Clapper riportate dal Corriere della Sera (si tratta dell'uomo che fino allo scorso 20 gennaio era a capo della National Intelligence): "Il fatto che Trump creda più alle parole di Putin che a quelle dell'intelligence è immorale. Penso che i cinesi e i russi siano convinti di poterlo prendere in giro". Per approfondire leggi anche: Corea del Nord, i 12 Jet americani che assediano il regime Da par suo, Trump si è difeso contrattaccando: "Da chi è stata condotta l'inchiesta? Ma dai, fatemi il favore...da tre vecchi ronzini della politica". Comunque sia, successivamente, ha provato tranquillizzare le intelligence: "Per quanto mi riguarda - ha dichiarato The Donald - io sto con le nostre agenzie di intelligence, in questo momento guidate da persone di alto livello". Resta, però, un atteggiamento molto cauto nei confronti di Putin. Ed è qui che rientra in campo la Corea del Nord. Una chiave interpretativa la offre il senatore John McCain, da sempre molto critico nei confronti di Trump. Il punto è che il presidente Usa è convinto che Putin possa essere un fattore chiave per risolvere le crisi mondiali, dalla Corea del Nord e fino alla Siria. Per McCain, però, si tratta di "pura ingenuità. Putin - ha affermato - non ha certo a cuore gli interessi americani".

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