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Guerra fredda in Siria, scontro sfiorato tra caccia russi e jet americani: "Potevamo anche abbatterli"

Giovanni Ruggiero
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Sono state ore ad altissima tensione tra Stato Uniti e Russia dopo un incidente sfiorato nei cieli tra Sira e Iraq. Due jet americani F-22 hanno intercettato due caccia russi Su-25 nei cieli siriani, nonostante gli accordi tra i due Paesi che dovrebbero regolare gli spazi consentiti al volo degli aerei militari. Secondo il Pentagono i due caccia russi volavano nello spazio riservato agli aerei della Nato, una teoria smentita seccamente dal ministero della Difesa russo: "I media americani e britannici - è riportato in una nota - stanno ancora una volta cercando di far passare quello che vogliono per la realtà". L'incrocio pericoloso è avvenuto a est del fiume Eufrate, vicino alla città di Albu Kamal, punto strategico per gli ultimi miliziani dell'Isis concentrati al confine con l'Iraq dopo la caduta di Raqqa. Per evitare lo scontro, il portavoce del Pentagono Eric Pahon ha spiegato che uno dei jet americani ha dovuto forzare una manovra decisa. Quella manovra è avvenuta nell'arco di appena 40 minuti, durante i quali sono stati lanciati diversi allarmi sul canale di emergenza creato tra Stati Uniti e Russia, previsto proprio per evitare incidenti durante le operazioni in Siria. Il caso ha inevitabilmente scatenato feroci polemiche, con il Pentagono che svelato il vero pericolo sfiorato in quella occasione: "Azioni come quelle dei jet russi sono molto pericolose - hanno aggiunto dagli Stati Uniti - e potrebbero portare a una collisione o alla decisione da parte dei militari di abbattere l'aereo del Cremlino per evitare uno scontro".

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