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Monti lavorava per il nemicoLa Procura vuole sentirlo

Lucia Esposito
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  Il prof Monti collaborava con il nemico. Il presidente del Consiglio è stato membro del Senior European Advisory Council di Moody's,  l'agenzia di rating che giudicano l'affidabilità economica di stati e aziende. Ieri, ha il presidente del consiglio ha precisato che lui ha tenuto la poltrona fino al 2009 e non ha mai espresso giudizi sul rating dell'Italia.La Procura di Trani sta indagando fin dal 2010, su denuncia dell'Adusbef e della Federconsumatori: le due associazioni si decisero a coinvolgere la magistratura dopo un report di Moody's del 6 maggio 2010 che concludeva etichettando l' Italia come "Paese a rischio". L'inchiesta si è allargata poi alle altre agenzie di rating Fitch e Standard & Poor's, anch'esse coinvolte in giudizi che hanno portato poi al degradarsi della situazione economica. Il giudizio negativo di Moody's fu uno dei tanti fattori che contribuirono a mettere in difficoltà il governo Berlusconi.  L'inchiesta  L'estate scorsa il premier era stato chiamato dai magistrati come Rettore della Bocconi ed esperto di Finanza ma si era rifiutato. Adesso, scrive il Fatto, avendo saputo del suo passato a Moody's, la Procura di Trani starebbe prendendo in considerazione la possibilità di sentirlo come persona informata sui fatti. "La questione sarà vagliata nelle prossime ore", scrive il quotidiano che sottolinea come la sua testimonianza sarebbe importante perché appena insediato il governo, commentando il report di Standard and Poor's parlò di "attacco all'Europa" e, avendo collaborato con Moddy's il Presidente del consiglio può, adesso a maggior ragione, per quale motivo aveva parlato di un attacco all'Europa. Il punto è proprio questo: tutta l'inchiesta del pm Michele Ruggiero si basa sul presupposto secondo cui Standard and Poor's avrebbe operato una "destabilizzazione" dell'area euro  e dell'Italia in particolare. Adesso la Procura vuole fare luce sulla frase del premier che racchiude la stessa idea della Procura. Sono state le intercettazioni, oltre che l'analisi delle mail interne a spingere gli inquirenti in questa direzione.  La difesa "Riteniamo che le accuse riportate   siano prive di ogni fondamento e non supportate da alcuna prova.  Continueremo a difendere strenuamente le nostre azioni e la   reputazione della società e delle nostre persone". Così Standard &   Poor's ribadisce in una nota la propria posizione sulle notizie relative all'inchiesta sui rating coordinate dalla procura di Trani.  

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