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Tangenti, arrestato vicepresidente giunta regionale della Lombardia

Lucia Esposito
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Tangenti nella Sanità. Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda ed ex assessore alla Sanità Mario Mantovani è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, nell'ambito di un'indagine della Procura di Milano. Assieme a lui sono finiti in manette il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Le  ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania Pepe, su richiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizi.  L'inchiesta - Nell'inchiesta ci sono altri 12 indagati che, come si legge nella nota del procuratore Edmondo Bruti Liberati, "hanno concorso a vario titolo nei reati". La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di documenti, "in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato", abuso d'ufficio e turbativa d'asta, ipotizzate a carico di Mantovani in concorso con altri. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Le attività dei finanzieri sono state svolte nelle province di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014.  Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda  avrebbe contribuito a pilotare anche gare relative al trasporto di pazienti dializzati, all'edilizia scolastica e alle case di riposo. Tra le altre accuse anche quella di incarichi pubblici a un ingegnere amico in cambio di lavori gratis nelle sue abitazioni. L'indagine è nata dalla denuncia di Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria.  Il Governatore Roberto Maroni dal primo settembre, aveva revocato la delega alla Sanità a Mantovani a cui aveva lasciato la carica di vicepresidente e gli aveva dato le deleghe in materia di relazioni internazionali.  La replica -  Tra i politici coinvolti nell'inchiesta spunta anche il nome di Massimo Garavaglia, in forza alla Lega Nord, che dopo la diffusione della notizia, decide di parlare. L'accusa a carico dell'assessore all'Economia è di turbativa d'asta. All'AdnKronos spiega "di non sapere assolutamente niente dell'inchiesta", aggiungendo di pretendere "che adesso si pubblichino tutti i miei estratti conto".

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