Cerca
Logo
Cerca
+

Dai comunisti ai grillini, chi coccola l'Isis

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

Dalla parte sbagliata della storia c'è il solito pienone. Composto dalla solita compagnia: comunisti (ex, post o neo che dir si voglia), grillini, cattolici adulti, benpensanti assortiti. Tutti a non capire (o a fare finta, che è persino peggio) che qui si è in presenza di gente - i tagliagole islamisti - per cui il nemico siamo noi in quanto tali. E tutti di conseguenza a prodursi in distinguo, giustificazioni, benaltrismi, pacifismi e a ritirare fuori dall'armadio il consueto armamentario tardo-ideologico a base di dialogo, islam moderato e responsabilità dell'Occidente. Tutto, pur di non guardare in faccia la realtà. A confermarsi un passo avanti a tutti sono i Cinque stelle. Fedeli al verbo del cittadino Di Battista, quello secondo cui i terroristi dell'Isis sono soggetti con cui bisognerebbe «intavolare una discussione», i girllini ieri hanno presentato una risoluzione per impedire l'invio di armamenti ai curdi chiedendo invece di concentrarsi sulle iniziative umanitarie e di intelligence. Picco assoluto la richiesta di «una Conferenza di Dialogo Politico tra le parti, che preveda anche meccanismi di secondo livello per la partecipazione delle società civile», perché è noto che nulla spaventa quanti vanno in giro a tagliare teste in nome di Allah come la mobilitazione della società civile. Su posizioni non dissimili (il mazzo resta pur sempre quello) i vendoliani, al pari dei grillini contrari all'invio di armi e al pari dei grillini favorevoli ad affrontare la questione a colpi di volemose bene : da cui la richiesta della consueta «conferenza di pace» da promuovere al più presto e, soprattutto, dell'obbligatorio autodafè sull'Occidente miope e cattivo che dell'Isis risulta essere padre nobile (il deputato Palazzotto sollecita a tale scopo «un ragionamento sulle nostre responsabilità nell'ultimo decennio, come se non ci fosse una responsabilità grande e non si potesse leggere in questo quadro il fallimento delle politiche estere sotto la guida degli Stati Uniti»). Non poteva mancare all'appello Laura Boldrini, che di certo equilibrismo dialogante è considerata virtuosa. Intervistata dal Secolo XIX, la presidente della Camera più in là di un generico riferimento alla «matrice qaidista» del terrorismo non si spinge, come se l'Islam non c'entrasse nulla. Allo stesso modo, non potevano mancare in quota cattocomunisti quelli delle Acli, secondo il cui presidente Gianni Bottalico l'Isis non si combatte con le armi ma «facendo luce e mettendo di fronte alle loro responsabilità quanti hanno finanziato ed armato questa orda di violenti dell'Isis, (...) che si è radicata nell'Iraq disastrato in seguito alla lunga guerra di occupazione americana». Il guaio è che la voglia di coprirsi gli occhi per non vedere quello con cui si ha a che fare è assai diffusa. Non si spiegherebbe altrimenti il parere largamente favorevole con cui gli internauti di tutto il mondo hanno salutato la decisione - non si sa se più pavida o più demenziale - dei vertici di YouTube e Twitter di rimuovere il video dell'esecuzione di Jim Foley in nome della retorica smielata del “ricordiamolo da vivo”. Tuti contenti e tutti sollevati. Perché finché le cose non le vedi, puoi ancora fare finta che non esistano. m. g.

Dai blog