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Morto Giovanni Aiello, il sospetto del padre sul figlio poliziotto ucciso: "Su di lui prove rilevanti, si faccia l'autopsia"

Giovanni Ruggiero
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La morte dell'ex poliziotto Giovanni Aiello alimenta nuovi sospetti dopo le decine che hanno accompagnato la sua vita. Aiello, noto come "faccia da mostro" è morto colpito da un infarto sulla spiaggia di Montauro, paese in provincia di Catanzaro dove viveva da diversi anni. L'ex poliziotto stava trainando la sua barca a riva quando si è accasciato all'improvviso colto da un malore. Una dinamica che non convince Vincenzo Agostino, padre dell'agente ucciso con sua moglie nel 1989. Nelle indagini di quel caso era spuntato anche il nome di Aiello, sospettato di avere forti responsabilità sulla morte dell'agente: "La notizia mi dà cattivi pensieri - ha detto a Repubblica Agostino - le prove a suo carico erano sempre più rivelanti, è necessario disporre l'autopsia per verificare se la sua si stata una morte accidentale o una uccisione di Stato per togliere di mezzo un soggetto divenuto fastidioso per tanti apparati". Su Aiello finora hanno indagato ben quattro procure. Il suo nome era stato tirato in ballo anche per la presunta trattativa Stato-Mafia sulla quale ha indagato la procura di Palermo, senza mai arrivare a una conclusione definitiva. Agostino, che porta la barba lunga finché non conoscerà il nome dell'assassino di suo figlio, aveva riconosciuto il volto inconfondibile di Aiello quando lo ha visto in tribunale: "Mi sembrava il poliziotto che era venuto a cercare mio figlio qualche giorno prima del delitotto. Quando lo vidi, l'anno scorso, non mi sembrò un uomo di 70 anni, ma un atleta, non capisco perché avrebbe avuto un infarto. Che qualcuno lo abbia tolto di mezzo? - ipotizza Agostino - Mi sembra doveroso che venga disposta un'autopsia vera e il sequestro degli immobili per evitare che possibili reperti utili vengano eliminati". Secca la risposta dei legali di Aiello che respingono ogni sospetto: "È morto da innocente, da mesi la procura di Palermo aveva archiviato le indagini a suo carico. La famiglia di Aiello - hanno detto gli avvocati Eugenio Battaglia e Ugo Custo - dopo anni di sofferenze non merita ulteriori atti di sciacallaggio sulla figura del parente prematuramente scomparso".

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