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Igor il russo, sarà guerra con la Spagna per ottenere l'estradizione: il procuratore capo di Bologna alza la voce

Andrea Tempestini
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La fuga di Igor il russo è finita in Spagna, a Saragozza, dove prima di venire arrestato ha ucciso altre tre persone. Per il killer di Budrio è finita, ma ora si apre un'altra, dolorosa, pagina: la contesta tra Italia e Spagna del bandito. Già, perché nel Paese iberico ha ucciso tre persone; da noi (almeno) due. E ora, che si fa? Il primo ad esprimersi sulla vicenda è stato Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna, il quale ha spiegato che "ci sarà la nostra richiesta di estradizione, che dovrà fare i conti con il fatto che il Paese richiesto dell'estradizione ha nell'attualità un procedimento penale per fatti gravissimi commessi in quel territorio". Il procuratore, dunque, aggiunge anche che "a parti invertite sarebbe la stessa cosa: se noi avessimo arrestato il latitante 'spagnolo' e ci fossero state delle morti in Italia, è chiaro che avremmo proceduto in Italia e non avremmo rinunciato alla nostra giurisdizione. Certamente processeremo Igor secondo le norme e dovremo coordinarci". Infine un commento sulla svolta delle ultime ore. Amato sottolinea come ci sia "l'orgoglio di uno Stato che non abbandona i suoi morti, le indagini sono proseguite con una fatica e una costanza che potete immaginare, da quest'estate ci siamo mossi in direzione della Spagna, siamo a dicembre, cosa che dimostra che l'impegno c'è stato, e la Spagna non è stato l'unico fronte su cui ci siamo mossi".

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