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Francesco Schettino, primo anniversario della Concordia in carcere

Matteo Legnani
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Il sesto anniversario del naufragio della Concordia (13 gennaio 2012) sarà il primo con Francesco Schettino in carcere. L'ex comandante della nave affondata nelle acque davanti al porto dell'Isola del Giglio, dopo aver urtato uno scoglio  riportando l'apertura di una falla lunga circa 70 metri sul lato  sinistro, si trova da otto mesi recluso nel nuovo complesso del  penitenziario di Rebibbia a Roma, dove deve scontare la pena di 16  anni. Leggi anche: Quando De Falco insultava i grillini Il giudizio penale è stato confermato in via definitiva dalla Corte di cassazione il 12 maggio 2017. Lo stesso giorno Francesco Schettino si  è costituito al carcere romano. Periodicamente l'ex comandante riceve  la visita dei suoi legali, gli avvocati Saverio Senese e Donato Laino  del foro di Napoli. "Come sta Schettino? Ci si può immaginare... La situazione non è certo facile per lui - dichiara l'avvocato Donato Laino all'AdnKronos -  Comunque è in carcere a scontare la sua pena, non si è sottratto al  carcere come invece qualcuno pensava e forse sperava. Scontare 16 anni di pena per un uomo che ne ha 57 anni rappresenta un segno indelebile  nella vita. E poi c'è l'amarezza, perché mentre Schettino è in  carcere, altri continuano a navigare pur avendo avuto responsabilità  nell'incidente all'Isola del Giglio". Francesco Schettino, quando sarà il momento, farà richiesta per richiedere i benefici previsti dalla legge, "come ogni altro detenuto". Uno dei suoi difensori, l'avvocato Saverio Senese,  aveva ipotizzato, fin dal giorno della sentenza della Cassazione, un  possibile ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo a  Strasburgo. "Si sta valutando questa possibilità», si limita a  sottolineare l'avvocato Donato Laino.

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