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Regione Campania e Aispis, nasce la prima task force contro il femminicidio

Giulio Bucchi
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Siglato l'accordo tra la regione Campania e l'Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica (AISPIS), finalizzato alla costituzione in via sperimentale di una task force inter-istituzionale a livello locale che possa raccordarsi a livello Regionale e Nazionale con i Ministeri di Competenza e i relativi Osservatori sulla Violenza di Genere. L'Accademia, fondata da tre donne, la presidente dottoressa Iolanda Ippolito; Antonella Cortese e Marilena Bonifacio, con sede sia a Roma in Via delle Gondole n.149 che a Napoli in via Giovanni Porzio (Centro direzionale Isola G.1 scala C), si ripropone attraverso tale intesa con la dottoressa Chiara Marciani assessore alla formazione e pari opportunità, un miglioramento in termini di diminuzione di casi di femminicidio, stalking e violenza domestica. L'onorevole Angela Cortese già relatrice in Consiglio regionale della legge 2 dell'11 febbraio 2011 sulle "Misure di prevenzione e contrasto alla violenza di genere", ha così dichiarato: "Oltre alla costituzione dell'osservatorio, oggi è stato sottoscritto un accordo per la promozione di strategie condivise finalizzate alla costituzione di una Task Force inter-istituzionale per la prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. Si dà quindi il via a quanto previsto dall'art. 4 della legge 2\2011 per promuovere corsi di formazione per le Forze dell'Ordine, gli operatori sociali, sanitari, scolastici in modo da assicurare la preparazione scientifica, adeguata e finalizzata ad un proficuo rapporto con la vittima di violenza per accompagnarla, assisterla e informarla su tutto il suo percorso”. Più duro e deciso l'intervento della dottoressa e criminologa investigativa, Iolanda Ippolito: “Quando una donna ha deciso di denunciare è perché ha paura, non riesce più a gestire la relazione e non intende nascondere le tante violenze subite: è ormai consapevole che è in gioco la sua vita. Nella maggior parte dei casi non parla con nessuno nemmeno con i familiari o amici. L'operatore può essere il primo con cui si confida, ed è per questo che è indispensabile la costituzione della task force quale servizio specializzato, che metta in campo tutte quelle misure necessarie atte a garantire la tempestiva sicurezza della vittima. È arrivato il momento di agire nei confronti di un mostro che gira indisturbato all'interno delle mura domestiche, nell'omertà culturale, nelle abitudini quotidiane, nelle criticità istituzionali, tutti elementi che costituiscono terreno fertile per le violenze fisiche fino ad arrivare al gesto estremo del femminicidio”.

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