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Italiani bloccati in CongoUna delle mamme malata di malaria

La vaccinazione fatta dalle 26 coppie andate in Africa per adottare bambini durava un mese e ora sono a rischio malattia. La Kyenge: "Non so quando riusciremo a farli tornare"

Matteo Legnani
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Abbandonati a se stessi, tra gastroenteriti, orticarie, casi di febbere. E ora pure un caso di malaria, accertato grazie ad esami in loco. Si fa sempre più difficile la situazione per i 52 cittadini italiani bloccati da un mese in Congo, dove si erano recati per adottare dei bambini sull'onda delle rassicurazioni che avevano ricevuto dal ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge che aveva avuto contatti con le autorità di Kinshasa. "Partite pure, mi hanno garantito che non ci saranno problemi per portare in Italia i bambini", aveva detto alle 26 coppie la prima ministra di colore della storia della Repubblica, che proprio in Congo è nata. E invece di problemi ce ne sono stati eccome, perché per i 32 bambini adottati continuano a macare i visti d'uscita dal paese africano. Intanto, una delle mamme si è ammalata di malaria, diagnosi confermata dall'esame effettuato con il metodo dello "striscio": da ieri ha iniziato la terapia ed è sotto controllo. Ma il timore è anche per tutti gli altri genitori, perché la vaccinazione fatta in Italia dà copertura per un mese e d'ora innanzi tutti sono a rischio di ammalarsi. Mai avrebbero pensato di fermarsi tanto a lungo, viste anche le rassicurazioni ricevute nientemeno che dal ministro. Che, però, oggi dice: "Stiamo intensificando i contatti con la diplomazia, ma non è facile prevedere la tempistica". Insomma, per le 26 coppie d'italiani si prospetta lo spettro di un Natale in Congo. E non è un cinepanettone.

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