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Licio Gelli: "Vedo con una certa soddisfazione il popolo soffrire"

Andrea Tempestini
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Zitti tutti, parla il Venerabile Maestro. A 96 anni Licio Gelli dice ancora la sua. Lo fa parlando col Fatto Quotidiano, a cui consegna una frase destinata a far discutere: "Non le nascondo che vedo, con una certa soddisfazione, il popolo soffrire. Non mi fraintenda: non sono felice di questa situazione. Sono felice, invece, che vengano sempre più a galla le responsabilità della politica". Così il Venerabile Maestro della Loggia P2, secondo il quale "probabilmente solo un tributo di sangue potrà dare una svolta, diciamo pure rivoluzionaria a questa povera Italia". "Riforme goffe" - Gelli, dopo le affermazioni tra il sadico e il proto-golpista, boccia il premier Matteo Renzi (che fu definito da Beppe Grillo il boy scout di Gelli). "E' un bambinone - sentenzia il Venerabile maestro". E' "pieno di parole e molto ridotto di fatti. Non è destinato a durare a lungo". Sulle sue riforme (legge elettorale e Senato) afferma: "Sono goffe". Però, sornione, aggiunge che limitare le funzioni del Senato è un'idea presente nel "Piano R., di Rinascita nazionale. Prevedeva una serie di norme e riforme che avrebbero potuto creare i fondamenti per uno Stato più efficace". La manina Usa - Secondo Gelli il fenomeno-Renzi è "parzialmente italiano", poiché "mi risulta che fra i suoi mentori ci siano persone che vivono a Washington. E' circondato però da mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi". Dunque ecco i nomi: "Gianfranco Fini, Angelino Alfano, Renato Schifani, personaggi non certo di rilievo". Ma Gelli ne ha anche per Berlusconi, che ha commesso lo stesso errore di Renzi: "Ha sbagliato con le giovani donne, ma soprattutto circondandosi di personaggi di bassa levatura".

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