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Gianfranco Miccichè, l'accusa durissima a Massimo Giletti: "Mi aggrediscono per strada, è colpa tua"

Giulio Bucchi
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Si fa presto a dire vitalizi. L'ex ministro Gianfranco Miccichè, oggi presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, accusa Massimo Giletti: "Ieri sera - ha raccontato a La Zanzara su Radio 24 - ho finito di lavorare e un signore mi ha aggredito verbalmente con una faccia incazzata: bravo bravo, vi state aumentando lo stipendio. La colpa è anche di Giletti e dei programmi che fa". Il riferimento è alle puntate di Non è l'Arena, su La7, in cui Giletti ha preso di mira gli aumenti dei vitalizi votati da molti consigli regionali. Un contrasto, quello tra Miccichè e il conduttore, che va avanti da mesi e che aveva già visto momenti di tensione, come questo confronto diretto a L'aria che tira da Myrta Merlino. "Quando ho finito di fare il deputato sono rimasto totalmente senza una lira - ha spiegato Miccichè a La Zanzara -. Per vent'anni ho fatto il parlamentare senza rubare, rinunciando al mio lavoro. Ho smesso a 59 anni. Se avessi dovuto aspettare fino a 67 che facevo? Dovevo andare a vivere a casa di mio padre di 97 anni oppure a chiedere l'elemosina davanti a una chiesa". Quando Giuseppe Cruciani e David Parenzo gli ricordano che suo fratello Gaetano Miccichè è un banchiere, l'ex ministro sbotta: "Ma andate a fare in culo. Che dovevo fare? Chiedere i soldi a mio fratello? Ho culo ad avere qualcuno che magari mi avrebbe dato una mano, però siamo due persone distinte. Magari gli avrei chiesto un prestito...".

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