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"Li aiuto a casa loro, così...". Il sacerdote-eroe: la lezione sui migranti, Saviano e la Boldrini

Maria Pezzi
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 Il motto di Salvini e di tutti coloro che non concepiscono una immigrazione selvaggia è semplice e di buon senso: aiutiamoli a casa loro. Soprattutto in Africa. C'è un uomo che lo fa da 24 anni. Si chiama Don Dante Carraro, ha 60 anni ed è partito dalla provincia di Venezia. E' il direttore del Cuamm, medici con l' Africa. "Sono Paesi particolarmente fragili", dice riferendosi alle zone da dove arrivano i flussi migratori. "Hanno bisogno di interventi su scuola e sanità, sanità e scuola. Noi cerchiamo di dare le risposte ai bisogni essenziali della vita". Don Dante, intervistato da Il Giorno, è da pochi giorni rientrato dalla Repubblica Centrafricana, il mese prossimo ripartirà, stavolta per il Mozambico. Spiega: "Lavoriamo nell' Africa subsahariana. Etiopia, Sud Sudan, Uganda, Tanzania, Mozambico, Angola, Sierra Leone. I Paesi più poveri del mondo". Per approfondire leggi anche: I vescovi contro Matteo Salvini Tanti, ovviamente, preferiscono restare piuttosto che partire. "Sono orgoglioso di fare la mia parte qui. Ecco, mi pare il simbolo dell' impegno di tanti", dice il sacerdote, "un contributo nascosto ma concreto alle domande di questi giorni (...). Da un mese e mezzo siamo arrivati anche nella Repubblica Centrafricana. Il Papa si è impegnato ad aiutare l' unico ospedale pediatrico della capitale, il Bambin Gesù ci ha chiesto di lavorare insieme. La situazione è drammatica. Il Paese è poverissimo, grande due volte l' Italia ma ci sono solo 4 ortopedici.

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