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Diktat dei grillini ai giornalisti: vietato dire "grillini" e "leder"

Beppe Grillo

Prove tecniche di dittatura: ecco la "velina" spedita dal Movimento a tutte le redazioni. Vogliono imporci il vocabolario

Andrea Tempestini
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Prendono potere, voti, seggi e raccolgono conenso, i grillini. L'ultimo successo in Sicilia, dove le elezioni regionali li stanno premiando come primo partito. E così, i grillini, si cimentano con le prime prove tecniche di dittatura. Lo strumento è una "velina" spedita a tutte le "spettabili redazioni". Il diktat del Movimento 5 Stelle? Mai più parole come "leader" o "partito". Le dizioni le impongono loro, con l'arroganza propria del loro leader, Beppe Grillo. E così il M5S bisogna chiamarlo "forza politica" e Grillo è il megafono al nostro servizio e non il nostro leader" (una balla colossale, per inciso). Ed ecco che così gli eletti diventano "portavoce". E ancora: mai scrivere "grillini", parola che viene bollata come "scorretta e anche un po' offensiva in quanto riduttiva e verticistica" (come se un vertice - quello proto-dittatoriale costituito da Grillo e Casaleggio - nelle 5 Stelle non ci fosse...). La lista dei diktat spedita alle redazioni dall'ufficio stampa Lista civica 5 stelle Milano, sottolineano, è necessaria poiché "sempre più spesso da oggi in poi tratterete argomenti relativi al movimento guidato da Beppe Grillo". E allora bisogna scriverne e parlarne come vogliono loro: un'assoluta follia. Ritornano le veline - L'arroganza della nota spedita dai grillini (e ora "fuciliateci" per aver detto "grillini") è notevole. Ecco un passaggio, tra gli altri: "Alla luce dell'enorme cambiamento proposto dal Movimento 5 stelle è necessario che il vocabolario di riferimento usato dai media sia coerente e corretto. Per questa ragione è indispensabile che tutti voi giornalisti, redattori, caporedattori e direttori poniate la massima attenzione ad evitare parole che non appartengono alla realtà del movimento". Quindi, a seguire, la lista delle "parole vietate" di cui vi abbiamo già dato conto. I "grillini" diffondono il verbo del loro "leader" Beppe Grillo, e il "partito" si prepara alla dittatura secondo Beppe: siamo già alle "veline"...

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