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Berlusconi: "Torno in campo per vincere"

Silvio Berlusconi

Nicoletta Orlandi Posti
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"Scendo in campo per vincere": Silvio Berlusconi non sta parlando di calcio, anche se le dichiarazioni le ha rilasciate a Milanello alla vigilia della partita di campionato del Milan contro il Torino. Il Cavaliere, che per la prima volta conferma di persona e davanti alla stampa il suo ritorno sulla scena politica in veste di candidato del Pdl, usa la metafora calcistica per presentare il suo ritorno: "Io non entro in gara per avere un buon posizionamento, entro per vincere". Berlusconi poi spiega che "l'opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994, ma non c'era. E non è che non l'abbiamo cercato. L'abbiamo cercato. Ci eravamo dati una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano ma ci vuole tempo per imporsi come leader. Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra". Nonostante la parola "fantastico", la frase del Cav suona come una netta bocciatura dell'ex Guardasigilli, come la definitiva scomunica. "Tante facce nuove" - L'ex premier spiega che la lista dei candidati del Pdl per le prossime elezioni "sarà costituita da molte facce nuove. Bisogna innovare - ha spronato i suoi Berlusconi -, e ci sono persone che hanno tutto il diritto di sentirsi stanche. Io, già da tempo ho contatti con molti protagonisti delle imprese, del mondo del lavoro, delle professioni, delel università e anche dello sport. Ma non faccio nomi senza il loro consenso". Senso di responsabilità - "Palazzo Chigi non mi è mai mancato neanche per un minuto - ha continuato l'ex premier -. Io ritorno in campo con la disperazione di volermi interessare alla cosa pubblica e lo faccio ancora una volta per senso di responsabilità". L'augurio del leader del Pdl per l'Italia è che "si possa trovare il modo di uscire da questa spirale recessiva che ci preoccupa moltissimo. C'è un mare di gente che si trova in condizioni di restrizione che mai si erano verificate". Secondo l'ex premier basta confrontare i dati di un anno prima per verificare "che sono tutti negativi. Quindi - ha chiosato - bisogna trovare un modo per mettere un blocco a questo trend, e cambiare il morale della gente". "Voto il 10 marzo? Ok" - Sulla scomunica al governo Monti, dopo averlo faticosamente sostenuto per tutti questi mesi, Berlusconi è tranchant: "Noi abbiamo dato una prova di grandissima responsabilità e per un anno abbiamo sostenuto questo governo di tecnici, cercando di correggerne i provvedimenti dove non ci convincevano ma sempre dicendo che una politica di austerità su una economia che non cresce fa danni. Danni che sono stati fatti". Poi una battuta sulla legge elettorale: "Ci contiamo sul fatto che venga cambiata prima del voto e c'è tempo sufficiente per farlo" E sulla data del 10 marzo si dice d'accordo: "Per me va bene". Il Cavaliere è infine tornato sul tema a lui caro della magistratura: "Guardo alla magistratura con grandissimo senso di paura perché siamo di fronte ad una magistratura onnipotente". Nessuno screzio con i dissidenti - Nel suo intervento a Milanello, Berlusconi spiega che con Franco Frattini non c'è nessun problema. Una frase che assomiglia a una secchiata d'acqua su un fuoco in grande evoluzione: l'ex ministro degli Esteri si è infatti smarcato dalla ridiscesa in campo di Silvio e dalla nuova linea del Pdl, esprimendo il suo voto favorevole alla fiducia sul decreto sui costi della politica. Berlusconi ha spiegato: "Frattini mi ha spiegato le sue ragioni, e io le ho condivise. E' stato il nostro miglior ministro degli Esteri. Siamo legati da grande affetto e anche lui è felicissimo del mio ritorno". Altre voci, al contrario, parlano di una fronda crescente all'interno del Pdl - i contrari al ritorno di Silvio - che vorrebbero staccarsi dal partito per proporre ancora Monti come presidente del Consiglio. Appello al voto - "Tutti i voti che non vengono dati alle maggiori forze in campo dei moderati ma ad altre liste sono non solo inutili ma anche dannosi. Sono voti contro se  stessi - ha poi aggiunto Berlusconi. Io spero di poter essere in grado di spiegare agli italiani che c'è bisogno di una forza che abbia la maggioranza per poter cambiare le regole della Costituzione". Attacco alle toghe - Nel suo intervento a Milanello, non è mancato nemmeno l'attacco alle toghe: "Guardo alla magistratura con un grandissimo senso di paura - ha dichiarato Berlusconi -, perché siamo nelle mani di una magistratura onnipotente, e in questo caso irresponsabile". Il riferimento è alla condanna subìta per evasione fiscale: "Ho avuto una condanna dal fisco per 3 milioni - ha spiegato - quando facevo il presidente del Consiglio. E pensare che in due anni il mio gruppo ha versato 567 milioni di tasse al fisco. Dopo un'esperienza del genere guardo alla magistratura con paura". E ancora, più in generale: "Quella con cui noi abbiamo a che fare tutti i giorni è una mala giustizia".      

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