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Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, trattativa per l'alleanza

Andrea Tempestini
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Il consigliere politico di Silvio Berlusconi, il delfino Giovanni Toti, ha un filo diretto con Angelino Alfano. I due si stimano, si parlano, le telefonate sarebbero quotidiane. E proprio l'ex direttore Mediaset potrebbe essere l'uomo chiave per un riavvicinamento tra Silvio e Angelino. Ieri, venerdì 28 febbraio, in una lettera inviata a Francesco Storace in occasione della riunione del comitato centrale della Destra, il Cavaliere ha lanciato il suo appello all'unità, "senza rinunciare alle nostre specificità ma in nome di quel che ci accomuna". L'appello, si sono chiesti i più, potrebbe essere esteso anche al leader di Nuovo centrodestra? La domanda è stata girata a Toti in persona, che ha risposto, più che possibilista: "La strada è quella di unire i moderati quando sarà il momento". Su Alfano, aggiunge: "In questo momento sono loro che si sono tirati fuori dall'asse dei moderati appoggiando un governo di centrosinistra". Eppure, continua il consigliere del Cav, "provenendo dallo stesso partito e facendo parte dello stesso gruppo europeo non sarà difficile, non solo con Alfano, ma anche con la Lega e i cattolici" trovare un'intesa.  Aperture - Parole, quelle di Toti, che assomigliano a un'effettiva apertura. L'ex direttore insiste su un concetto: "Quando sarà il momento". E quando sarà? Di sicuro non alle prossime elezioni Europee, più che altro per un problema "tecnico": si vota con il proporzionale, niente coalizioni, dunque l'alleanza servirebbe a poco (e, per giunta, costringerebbe Ncd e Forza Italia a trovare la sintesi in un simbolo comune). Ma il "momento" potrebbe arrivare in contemporanea alle Europee, alle amministrative: a fine maggio si andrà al voto in 4.096 comuni, e Alfano e Berlusconi potrebbero allearsi pressoché ovunque. Il riavvicinamento, dunque, è in atto. Un ruolo di rilievo lo ha anche Pier Ferdinando Casini, il cui atteggiamento ondivago (prima il riavvicinamento a Forza Italia, poi l'incontro segreto - ma non troppo - con Alfano e le voci su una possibile intesa) dimostra come i rapporti tra i due leader, Silvio e Angelino, stiano riprendendo piede. Segnali chiari sono arrivati anche da Renato Schifani, elemento di spicco di Ncd: "No al partito unico, ma siamo nel centrodestra e credo che per battere il centrosinistra dovremo allearci con Forza Italia". Un concetto, quello del "partito inclusivo", che Berlusconi in persona, prima della lettera a Storace, avrebbe ripetuto ai suoi, sia alla delegazione di Forza Italia delle Marche, sia all'Ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli. Trattative - Il fatto che tra il Cavaliere e l'ex delfino Alfano sia in corso un trattativa, la conferma alle voci secondo le quali le tensioni potrebbero essere superate, arriva anche da Il Giornale, che scrive di una "corposa fronda" che, all'interno di Forza Italia, sarebbe al lavoro per il ricongiungimento. A spingere per la "pax" sarebbe un gruppo di big che ricoprono ruoli chiave sia in Parlamento sia in Europa. Tra gli argomenti utilizzati dai mediatori, l'appello al "superiore interesse" del Ppe, quel Partito popolare europeo che, chissà, potrebbe anche spendere una buona parola per il Cavaliere alla Corte di Strasburgo, in attesa che si esprima sui suoi ricorsi dopo la condanna nel processo Mediaset. La trattativa è in corso. Una nuova intesa tra Berlusconi e Alfano, magari con il contributo di Casini e, perché no, quello di Storace, potrebbe dare una spinta decisiva al centrodestra, che superando la frammentazione avrebbe tutte le carte in regola per puntare in alto. di Andrea Tempestini @antempestini

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