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Renato Brunetta invia a Renzi e Napolitano un dossier sul complotto contro Berlusconi

Andrea Tempestini
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Tutto nero su bianco. Ci ha pensato Renato Brunetta, che ha vergato un lungo dossier poi spedito al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L'argomento? Le manovre per detronizzare Silvio Berlusconi tra l'estate e l'autunno del 2011, quando il Cavaliere fu costretto a colpi di spread ad abbandonare Palazzo Chigi in favore di Mario Monti. Ma dietro questa vicenda, ed ormai è cosa nota - si pensi alle rivelazioni di Friedman, di Geithner e a tutte le conferme arrivate alla loro parole - non c'è soltanto lo spread. I libri - Così il capogruppo azzurro di Montecitorio ha raccolto tutti i documenti che dimostrano il "golpe", inserendo stralci del libro Stress test - Riflessioni sulla crisi finanziaria del segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner (2014), quindi brani di How the euro was saved di Peter Spiegel sul Financial Times (2013), pezzi de Il dilemma - 600 giorni di vertigini dell'ex primo ministro spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero, stralci di Morire di austerità - Democrazie europee con le spalle al muro di Lorenzo Bini Smaghi (2013) e quindi i pezzi salienti di Ammazziamo il gattopardo di Alan Friedman (2014) e di Berlusconi deve cadere - Cronaca di un complotto, il libro scritto da Brunetta Stesso. Gli altri allegati - Non solo stralci di libri, però. Brunetta infatti ha allegato al dossier inviato al Colle e a Palazzo Chigi anche la sua corrispondenza con Napolitano relativa al "caso Geithner, la proposta di istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare", presentata da Forza Italia alla Camera dei deputati. E ancora, in allegato, l'esposto alla procura di Roma presentato dall'onorevole Michaela Biancofiore e la denuncia del Tribunale Dreyfus". Scrive Brunetta: "Il 29 maggio 2014 la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accolto la richiesta, avanzata da Forza Italia, di calendarizzare la discussione della proposta di istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare sul caso Geithner". Le richieste - Secondo il capogruppo di Forza Italia, "si tratta di soddisfare un'esigenza di trasparenza e conoscenza su questioni fondamentali per la vita democratica rispetto alle quali nessuno può essere tenuto all'oscuro. Ne converrà con me, signor presidente della Repubblica, avendo lei stesso dichiarato di non essere a conoscenza di questi fatti, non avendo partecipato alle riunioni di carattere internazionale nelle quali essi sarebbero avvenuti. Nel trasmetterle la presente documentazione - scrive Brunetta a Renzi - sia per la doverosa cortesia istituzionale che si deve al presidente del Consiglio, sia per una sollecitazione al senso di responsabilità politica del segretario del maggior partito italiano e guida della maggioranza in carica, auspico che ella, e i parlamentari che appartengono al suo schieramento, vorrà concorrere con la massima lealtà possibile alla realizzazione di uno strumento (la Commissione di inchiesta parlamentare, ndr) per far luce su un passaggio inquietante della storia politica recente della nostra democrazia".

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