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Mose, la Giunta della Camera vota "sì" all'arresto di Galan

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Ignazio Stagno
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La Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha votato a favore della richiesta di arresto emessa dal tribunale di Venezia nei confronti del deputato di Forza Italia, Giancarlo Galan con 16 voti favorevoli e 3 contrari. I commissari a maggioranza hanno quindi confermato il parere del relatore Mariano Rabino (Sc) che non aveva rilevato fumus persecutionis nell'operato della magistratura nei confronti dell'ex governatore del Veneto, nell'ambito dell'inchiesta degli appalti truccati del Mose. Insomma di fatto Galan viene "consegnato" nelle mani dei magistrati che indagano sulle mazzette per il Mose di Venezia. Sono 16 i voti a favore, 3 quelli contrari all'arresto, mentre il presidente della Giunta, Ignazio La Russa, non ha votato. Nel dettaglio, a favore dell'arresto si sono espressi Lega, Pd, Scelta Civica, Sel e Cinquestelle. Contrari, Forza Italia, Ncd e Psi.  La Giunta - "Non può e non deve sovrapporsi all'autorità giudiziaria nel valutare se le predette conclusioni siano condivisibili, né se la custodia in carcere sia necessaria o opportuna. Deve invece limitarsi a verificare se la coerenza logica tra fatti, riscontri e qualificazione giuridica delle condotte, coerentemente ad uno sviluppo investigativo e procedimentale che non sembra affetto da fumus persecutionis, conduca a formulare una richiesta di misura cautelare plausibilmente motivata", afferma il relatore Rabino. "E questo - ha osservato rabino - è il mio convincimento nel caso concreto, che poggia le basi sull'esigenza di affermare il principio di uguaglianza tra i cittadini. E, dunque, non potendosi riconoscere alcun privilegio personale per i membri delle camere, deve esserci parità di trattamento tra il parlamentare e coloro che sono stati colpiti da misure cautelari nella medesima ordinanza, alcuni dei quali peraltro hanno già ottenuto modifiche migliorative della misura adottata nei loro confronti da parte del tribunale della libertà".

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