Cerca
Logo
Cerca
+

Cinquanta pronti a lasciare FI se va al governo con Renzi

Bianconi: scissione per creare contenitore alternativo a Renzi

Matteo Legnani
  • a
  • a
  • a

Tra domani e dopodomani, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi faranno tris. Nel senso che si vedranno per la terza volta in pochi mesi. Sul tavolo del "Nazareno-3" ci sarà sicuramente il punto sulle riforme: quella del Senato in dirittura di arrivo (a colpi di "canguro") e quella della legge elettorale, che dovrebbe arrivare al suo iter finale dopo l'estate. Ma è possibile che il leader di Forza Italia e il segretario del Pd affrontino se possibile un argomento ancor più delicato e tabù: quello di un ingresso (che poi sarebbe un ritorno, visto che il passaggio tra Letta e Renzi a Palazzo Chigi non è stato sancito da alcuna tornata elettorale) di Forza Italia nella maggioranza. Ovvero, non solo e non più un sostegno esterno su alcuni punti, in particolare quello delle riforme istituzionali. Ma una partecipazione attiva al governo finchè il Paese tornerà a votare. Un orizzonte che se le scadenze fissate da Renzi (che però sul tema scadenze ha mostrato fin qui di non azzeccarne una) si dimostrassero realistiche, potrebbe essere addirittura di 1000 giorni, ovvero quasi tre anni. Se in molti, in realtà, ritengono che al voto ci si vada ben prima, nella primavera 2015 dopo la modifica della legge elettorale, l'ipotesi fuoriuscita da Palazzo Grazioli potrebbe suscitare un vero terremoto all'interno di un partito già solcato da profonde divisioni quale è la Forza Italia dell'era renziana. E "Il Fatto quotidiano" oggi riporta in merito le parole di Gianfranco Chiarelli, deputato azzurro e fedelissimo di Raffaele Fitto, il quale prima si augura che "prima di qualunque iniziativa ci sia un dibattito interno” e poi molla gli ormeggi della prudenza per dire che potrebbero essere una cinquantina i parlamentari azzurri in uscita da Forza Italia se l'ipotesi di una "maggioranza istituzionale" si tramutasse in realtà.  “La legislatura nasce in un modo. Poi Forza Italia esce dal governo perché il programma dell'esecutivo non era coerente con il programma economico di Fi. Escludo, quindi, che possa rientrare al governo fin quando non ci sia un cambio di tendenza” dice Chiarelli al "Fatto". Sulla prospettiva di un ingresso di Forza Italia nel primo governo del “primo prodotto della sinistra italiana che non ci odia” (definizione del "cerchio magico azzurro"), prende una posizione chiara anche il toscano Maurizio Bianconi, definendolo "un disegno che potrebbe innescare più che una scissione e creare un contenitore come alternativa a Renzi. Del resto, tengo a precisare, se il destino di Berlusconi è quello di collaborare con Renzi, parlo di Berlusconi non di Forza Italia…”. 

Dai blog