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Caos Fi, tutti contro Gasparri, Nitto Palma: "Maurizio inquisitore sovietico"

Gian Marco Crevatin
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Caos in senato, versante Fi: ci sarebbe del nervosismo neanche troppo velato tra gli azzurri dopo le sanzioni comminate dal Consiglio di presidenza nei confronti di alcuni di loro per il comportamento tenuto durante la seduta per la fiducia sul Jobs act. Il senatore Ciro Falanga ha confermato in aula di essersi autosospeso dal gruppo "per la mancata opposizione dei membri Fi nell'organismo al provvedimento nei suoi confronti", in soldoni perchè, a detta sua, nessuno dei forzisti l'ha supportato nella protesta. J'accuse - Non pago dell'autosospensione, la furia del Falanga si riversa nei confronti del senatore Maurizio Gasparri, rimproverandolo di ragionare in termini politici anziché giuridici, cosa piuttosto evidente a detta del primo, che velenosamente ripercorre la carriera di Gasparri bollandolo per uno che "all'età di 18 anni dopo la maturità abbandona gli studi per dedicarsi totalmente alla politica". Il vice presidente del Senato, presa la parola dai banchi di Fi, ha replicato senza citarlo direttamente, ma ha sottolineato che "stiamo in Parlamento e non in Tribunale, o in quel Csm al quale qualcuno avrebbe ambito". Gasparri neo soviet - Finita lì? Neanche per sogno, anche perché a parlare è pure il presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma che punta il dito contro Gasparri, evocando addirittura l'inquisitore sovietico per eccellenza, Anfrej Vysinskij. Nell'intervento di oggi Gasparri aveva infatti rivendicato in aula la correttezza delle sanzioni comminate due giorni fa dal Consiglio di Presidenza e, conseguentemente, quella del suo voto favorevole a tale provvedimento. Da lì il delirio, Nitto Palma parte in quarta e nessuno lo ferma più: "Prendo atto che Gasparri, che è vice presidente del Senato in quota Forza Italia, si pone in netto contrasto con quanto affermato ieri dal presidente e dal vice presidente vicario del gruppo Forza Italia, Romani e Bernini. Ciò, però, che sconcerta è che Gasparri ha affermato e riconosciuto la natura squisitamente politica di tali sanzioni, per la cui irrogazione, quindi, non sarebbe necessaria una specifica competenza giuridica. Sconcerta perché, attesi i suoi trascorsi politici, non mi aspettavo che il senatore Gasparri, novello Vysinskij, fosse un estimatore della giustizia sovietica".

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