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Enti locali stangati: ecco dove le regioni aumenteranno le tasse

Francesco Rigoni
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"I quattro miliardi di tagli previsti a carico delle Regioni nella legge di Stabilità non sono sostenibili". A parlare è Sergio Chiamparino, governatore piemontese del Pd da giugno e presidente della Conferenza delle Regioni, che ieri si è riunita a Roma. Si aspetta una risposta da Palazzo Chigi, ma l'unica reazione è il silenzio. E allora alza il tiro: "Così viene meno la lealtà istituzionale". E ancora aggiunge: " Piuttosto che aumentare l'Irap mi dimetto". Tutti i presidenti sembrano pronti ad annunciare dimissioni di massa. A questo punto Matteo Renzi decide di intervenire, via twitter of course: "Una manovra da 36 miliardi e le Regioni si lamentano di 1 in più? Comincino dai loro sprechi anziché minacciare di alzare le tasse #noalibi". Da lì il botta e risposta va avanti tutta la giornata: "Parole offensive", replica Chiamparino, "polemiche inaccettabili" ribatte il presidente del Consiglio. E non basta la promessa di un incontro la settimana prossima a chiudere il caso. I numeri - Il punto è che, complice la Manovra, le Regioni sono chiamate dal governo a fare la loro parte per finanziare le misure previste dal ddl di Stabilità (misure che comprendono dal dal bonus di 80 euro per i lavoratori fino al taglio dell'Irap per le imprese). Si tratta di 4 miliardi di trasferimenti in meno. Le Regioni dicono che a una sforbiciata del genere si può rispondere solo in due modi: riducendo i servizi oppure aumentando le tasse. E quindi rendendo più salata la componente regionale dell'Irap, che annullerebbe il taglio previsto nella Stabilità, oppure le addizionali Irpef o ancora il ticket sanitario. Un taglio alle tasse nazionali che porterebbe a un aumento delle tasse locali. E' già successo e potrebbe succedere ancora, come riconoscono sia il ministrodell'Economia Pier Carlo Padoan sia l'ex commissario alla Spending review Carlo Cottarelli.

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