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Farnesina, tutti i nomi per il dopo-Mogherini

Matteo Legnani
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Il 1 novembre Federica Mogherini diventerà ufficialmente "Lady Pesc", ossia Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Sicurezza dell'Unione europea. Ma già tra 48 ore, al massimo entro mercoledì, si saprà il nome di chi le succederà alla Farnesina. Per quel giorno, infatti, è previsto che Matteo Renzi salga al Quirinale per comunicare ufficialmente il nome del nuovo ministro degli Esteri del suo governo. Una scelta delicata, in un momento di gravi conflitti nel mondo e di minacce come quella di Ebola. Ma il criterio, più che la competenza, privilegerà con ogni probabilità le quote rosa. Ovvero, la successione di una donna a un'altra donna. In questo senso, due sono i nomi dati in pole position: quello di Marina Sereni e quello di Elisabetta Belloni. La prima, umbra di 54 anni, ha dalla sua l'esperienza in politica estera maturata nella segreteria Ds ai tempi di Fassino e l'ottimo rapporto con la Mogherini, con la quale inevitabilmente si troverà ad interfacciarsi. Il suo ruolo di vicepresidente della Camera inoltre, le ha permesso di essere apprezzata anche dal capo dello Stato. Ma negli ultimi giorni, nei “piani alti” del Palazzo si è consolidata la convinzione che alla Farnesina debba andare un ministro (o una ministra) competente, capace di maneggiare da subito i principali dossier. Ecco perché ha preso quota nelle ultime ore la candidatura dell'ambasciatrice Belloni. Cinquantasei anni, capo del personale alla Farnesina, la Belloni è stata la prima donna che ha guidato un ufficio strategico del ministero degli Affari Esteri e l'Unità di crisi della Farnesina. Il suo limite è quello di essere rimasta finora sempre e solo nel “recinto” della Farnesina. restano nel campo delle quote rosa, gli altri due nomi in gioco sarebbero quelli di Simona Bonafè, vicinissima a Renzi e campionessa delle preferenze alle ultime elezioni europee; e di Lia Quartapelle, 32enne outsider assoluta, ma esperta di politica internazionale con diverse esperienze sul campo. Sul fronte maschile, il nome del più papabile è quello di Lapo Pistelli, viceministro degli esteri nell'attuale governo e in quello precedente di Enrico Letta e grande conoscitore delle aree del mondo in cui sono divampate le grandi crisi del momento. La sua nomina sarebbe all'insegna della continuità evitando alla Farnesina il terzo avvicendamento in poco più di un anno agli Esteri. Gli altri nomi maschili sono quelli di Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche comunitarie; e Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori Pd, da anni una presenza costante nella Commissioni Affari esteri. 

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