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Cesare Damiano: "Noto contraddizione tra le sentenze di De Magistris e Berlusconi"

Gian Marco Crevatin
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La Severino vale solo per il Cav? "Quando c'è una contraddizione bisogna riconoscerla", dice Cesare Damiano, e che un democratico della vecchia guardia, ex ministro del Lavoro del governo Prodi, grande vecchio dem e ora membro onorario della minoranza interna e che congiura contro il jobs act (ossia contro Matteo Renzi). Un insospettabile insomma, un duro e puro della vecchia guardia "rossa" che però, dopo la reintegra di Luigi De Magistris a sindaco di Napoli, si schiera senza indugi al fianco di Silvio Berlusconi. Retroattività - Già, perché "Bandana arancione" è tornato in sella nel capoluogo partenopeo. Era stato sospeso dall'incarico in virtù della Severino dopo la condanna per l'inchiesta Why not, poi il Tar della Campania, proprio ieri, 30 ottobre, accogliendo il ricorso dell'ex magistrato gli ha concesso di tornare a Palazzo San Giacomo. Il Tar infatti ha stabilito che "quando fu eletto, nel 2011, il reato di abuso d'ufficio per il quale è stato condannato non era motivo di incandidabilità". I giudici hanno infatti rinviato gli atti alla Corte Costituzionale, tutto l'opposto di quanto avvenne con Silvio Berlusconi ai tempi della decadenza per la condanna in Mediaset. Sorge, dunque, un legittimo sospetto: la Severino vale soltanto per il Cavaliere? Severino ad personam - Ora, che la Severino valga solo per il leader di Forza Italia è un sospetto che è stata sollevato da più parti, partendo dai quotidiani, passando per le televisioni e fino ad arrivare ai politici più vicini a Silvio. Ciò che stupisce, però, è che pure uno come Cesare Damiano, ex ministro prodiano, ex sindacalista, (ex Fiom negli anni della contestazione, erano i gloriosi 70s) sulla questione si dica "perplesso". La frase - Nel corso della trasmissione Night Desk su La7, incalzato dalla conduttrice Flavia Fratello ("Perchè lui si e Berluconi no?", chiede la giornalista) il democratico risponde a tono. "Non c'è dubbio, e il Tar passa ancora una volta come l'ammazza sentenze. Qui c'è un problema di costituzionalità legata alla retroattività, ed è vero che che qui ci sono due giudizi: ciò che per Berlusconi è valso, per De Magistris non vale. Quando c'è una contraddizione bisogna riconoscerla". "Si reintegra Berlusconi quindi?", lo provoca la giornalista. Ma qua Damiano ci va più cauto. "Non credo che lo si reintegri, si tratta di due sentenze separate, che hanno avuto i loro iter, adesso vediamo lo svolgimento di questo ricorso al Tar dove porterà... noto semplicemente questa contraddizione"

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