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Emilia Romagna: spese pazze, avviso di fine indagine per 41 consiglieri

Lucia Esposito
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Terremoto politico in Emilia Romagna. La procura di Bologna ieri ha notificato 42 avvisi di fine indagine, nell'ambito dell'inchiesta «spese pazze», a consiglieri regionali, di tutto l'arco politico, che hanno seduto tra gli scranni di viale Aldo Moro, tra il giugno 2010 e il dicembre 2011. A firmare la chiusura delle indagini, avviate da oltre due anni e vistate dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, sono stati i pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari. GLI INDAGATI Ad essere accusati di peculato sono stati sia i consiglieri, che hanno effettuato le spese rimborsate, sia i capigruppo che non le avrebbero impedite. Si tratta dei consiglieri del Partito democratico Marco Monari, Marco Barbieri, Marco Carini, Thomas Casadei, Gabriele Ferrari, Vladimiro Fiammenghi, Roberto Garbi, Paola Marani, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Rita Moriconi, Antonio Mumolo, Giuseppe Pagani, Anna Pariani, Roberto Piva, Luciano Vecchi, Damiano Zoffoli, Matteo Richetti. Del Pdl: Luigi Villani, Enrico Aimi, Luca Bartolini, Gian Guido Bazzoni, Galeazzo Bignami, Fabio Filippi, Andrea Leoni, Marco Lombardi, Andrea Pollastri, Mauro Malaguti, Alberto Vecchi. Del gruppo misto: Matteo Riva (ex Idv). In concorso con lui risponde l'impiegata del gruppo Rossella Bolino. Della Lega Nord: Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Stefano Corradi. Di Sel: Gian Guido Naldi e Gabriella Meo. Della Federazione della Sinistra: Roberto Sconciaforni. Dell'Idv: Liana Barbati e Sandro Mandini. Del M5s: Andrea De Franceschi e Giovanni Favia, entrambi espulsi nel frattempo dal movimento. Dell'Udc: Silvia Noè. Di questi sono 12 i “ricandidati” alle prossime elezioni regionali. Cinque sono nelle file di Forza Italia: Aimi, Bartolini, Bignami,Lombardi e Pollastri. Due nel Pd, Mumolo e l'assessore uscente alle Attività produttive, Vecchi. Stesso numero nella lista “Centro per Bonaccini”: Sandro Mandini e Matteo Riva. Un indagato ciascuno per Fratelli d'Italia (Malaguti), Emilia-Romagna Civica (la verde Meo) e Ncd-Udc (Silvia Noè).  PASTI E SCONTRINI WC Scorrendo le cifre, circa la metà dei rimborsi, che secondo la Procura non sarebbero legittimi, riguarda il Pd che deve dare spiegazioni su 940 mila euro spesi e rimborsati. Segue l'Idv con 423 mila euro e il Pdl con 205 mila euro. Si prosegue con 151 mila contestati al consigliere di Fds, 135mila euro contestati alla Lega. De Franceschi e Giovanni Favia, all'epoca M5s, dovranno invece motivare i 98 mila euro spesi e rimborsati. Sel dovrà rendicontare 7mila euro, mentre 27mila euro sono attribuiti ai 2 consiglieri del gruppo misto. È di 31 mila euro la somma attribuita alla Noè dell'Udc. Ad essere contestati soprattutto rimborsi chilometrici e pasti. Ma anche regali, feste di compleanni, cene di beneficenza. E ancora scontrini da meno di un euro per i wc pubblici o viaggi per convegni a Lampedusa, interviste a pagamento, comparsate televisive pagate coi soldi pubblici. E persino un “sex toy” messo a rimborso da una consigliera. L'inchiesta «spese pazze» era stata avviata oltre due anni fa. Da ottobre 2013 risultavano indagati i nove capigruppo che hanno ricevuto le notifiche, ad eccezione di Mauro Manfredini, il presidente del gruppo della Lega Nord deceduto lo scorso 10 ottobre. A fine settembre è stata stralciata e chiesta l'archiviazione per la posizione del candidato del centrosinistra alle Regionali, Stefano Bonaccini.  SCONCERTO NEL PD Nel Pd c'è sconcerto per tempistica della procura che ha chiuso le indagini a pochi giorni dal voto. «Avevo proposto di andare a votare a marzo per evitare questo tritacarne in piena campagna elettorale ma nessuno mi ha ascoltato», lamenta il consigliere del centrosinistra Franco Grillini. «Gli avvisi a pochi giorni dal voto? Questa cosa non mi piace», commenta Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione. Dalla procura felsinea Giovannini ribatte: «Abbiamo rispettato i tempi dell'inchiesta. Non dimentichiamo che in passato c'è stato anche attribuito un ritardo nello svolgimento della stessa». Chiara Pellegrini

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