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Sondaggio Ipsos: quattro italiani su cinque pensano che le tasse siano aumentate

Eliana Giusto
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E' un siluro contro Matteo Renzi il sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera sulla percezione che hanno gli italiani delle tasse. Infatti, a fronte di una sostanziale stabilità della pressione fiscale registrata nel 2014 dall'Istat (43,5%, ovvero 0,1% in più rispetto al 2013), quattro italiani su cinque sono convinti che le tasse siano aumentate e soltanto il 18% crede al fatto che siano rimaste sostanzialmente invariate. Solo l'1 per cento, poi, ritiene che siano diminuite. La sensazione che le tasse siano aumentate è più forte tra gli elettori dell'opposizione, in particolare della Lega ed è elevata nelle persone meno istruite e fra le casalinghe. Ma per quale ragione gli italiani sentono maggiormente la pressione fiscale? Forse perché gli italiani si aspettavano che il governo Renzi facesse di più. Che operasse una sensibile riduzione delle tasse: tre italiani su quattro (73%) infatti pensava a interventi più consistenti rispetto a quelli adottati mentre uno su cinque (21%) crede che non fosse possibile fare di più tenuto conto della situazione dei nostri conti pubblici. Gli italiani quindi preferirebbero che al di là della riduzione dei costi della politica il governo operasse dei tagli nel pubblico impiego (51%), nelle spese per la difesa (31%), per la sanità (16%), pensioni (15%), infrastrutture e trasporti (11%) e, poi, arte e cultura (8%), scuola (6%), ambiente (5%) e ricerca scientifica (4%).

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