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Una federazione tra FI, Lega e Fdi: il documento stracciato da Berlusconi

Matteo Legnani
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C'era un accordo. Scritto nero su bianco. E che ora, dopo la scelta di Marchini candidato sindaco a Roma da parte di Silvio Berlusconi, è carta straccia. Lo aveva scritto, quel documento, Ignazio La Russa dopo la manifestazione di Bologna in cui il Cavaliere, Salvini e la Meloni erano saliti insieme e sorridenti sul palco, lasciando intendere la nascita imminente di un nuovo centrodestra forte e unito. Poi, nei mesi successivi, le cose sono andate un po' sghembe, per poi finire gambe all'aria del tutto giovedì. Il documento, che viene riportato dal quotidiano "Il Tempo", puntava a costituire uno stretto coordinamento tra i tre partiti della coalizione con l'obiettivo di scegliere candidati comuni alle amministrative, coordinare l'attività dei gruppi parlamentari e allargare l'alleanza ad altri soggetti politicamente contigui. Insomma, una vera e propria federazione tra Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Oltre le amministrative, l'intento della federazione era quello di predisporre un comune programma per le elezioni e formare una lista unitaria "per meglio competere anche in relazione alla nuova legge elettorale". In questo progetto, Berlusconi avrebbe ricoperto il ruolo di coordinatore del Comitato di presidenza formato dai leader delle tre forze politiche. La federazione, poi, avrebbe dovuto "individuare candidati comuni alle amministrative individuando candidati comuni ovunque possibile e in ogni caso nelle città capoluogo di Regione". Tutto saltato. mA Roma, Torino, e a Napoli Forza Italia andrà da una parte, Lega e Fratelli d'Italia da un'altra.

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