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Boldrini, il brutto sospetto: aiutino a Renzi sulla mozione contro Visco, e in cambio...

Giulio Bucchi
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Una piccola "forzatura istituzionale". La mozione del Pd voluta da Matteo Renzi per sfiduciare il governatore di Bankitalia Ignazio Visco (e portare un colpo terribile alla stabilità del governo Gentiloni) avrebbe goduto dell'aiutino di Laura Boldrini. Secondo alcuni esperti di diritto, come riporta Il Giornale, autorizzando la presentazione di quella mozione la presidenta della Camera avrebbe interpretato in maniera troppo creativa il regolamento di Montecitorio. In cambio, sussurra Il Giornale, di "un buon collegio alle prossime elezioni in una lista di sinistra collegata al Pd". "Il luogo in cui discutere di Banca d'Italia è la commissione di inchiesta - ha spiegato l'ex premier Lamberto Dini al Secolo XIX -. Quelle mozioni in aula dovevano essere dichiarate inammissibili dalla presidenza della Camera, perché il Parlamento non ha alcuna competenza sulla nomina del governatore", che spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che aveva tutte le intenzioni di confermare Visco) su proposta del governo previo "suggerimento" del direttorio della Banca d'Italia.  "La mozione era calendarizzata da tempo - si è difesa la Boldrini - e nessuno aveva avanzato obiezioni formali, neanche la rappresentante del governo sempre presente alle riunioni della capigruppo. La presidenza della Camera giudica sull'ammissibilità regolamentare; gli altri sull'opportunità politica".

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