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Renzi, il siluro sulla Boldrini. In diretta tv, il sospetto: come lo ha pugnalato

Giovanni Ruggiero
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Il governo sapeva della mozione presentata dal Partito Democratico, "Gentiloni lo ha saputo quando l'ho saputo io". Matteo Renzi conferma la sua versione dei fatti su quello che ormai assomiglia a un giallo: la mozione presentata dal Partito Democratico contro il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. "È evidente che il governo sapesse il contenuto della mozione su Bankitalia, al punto che su alcuni passaggi non era d'accordo. Il presidente del Consiglio mi ha telefonato per dirmi di modificare la mozione", sottolinea il segretario dem intervistato da Lucia Annunziata su Rai 3. Nessun passo indietro, dunque. Anzi, Renzi torna a rivendicare "metodo e merito" di un atto che ha aperto un fronte di scontro politico, nel Partito democratico, e uno istituzionale, dato che l'intemerata del Pd ha provocato la reazione del Colle, preoccupato per "l'indipendenza e l'autonomia" dell'istituto di via Nazionale, "nell'interesse della situazione economica del nostro Paese". Oggi, poi, l'ex presidente del Consiglio attribuisce parte della responsabilità di quanto accaduto alla presidente della Camera, Laura Boldrini, 'colpevole di aver dichiarato legittima la mozione dei Cinque Stelle, davanti alla quale il Pd non ha potuto far finta di niente: "Fossi stato il presidente della Camera non avrei dichiarato ammissibile la mozione M5s. Rivendico il fatto che a fronte di una mozione M5s giudicata ammissibile dalla Presidente Boldrini, il Pd abbia presentato una sua mozione". Prima ancora dell'intervista di Renzi, Boldrini entra nel merito delle accuse, definendo "scorretto chiamare in causa la presidente della Camera" sull'ammissibilità della mozione. "Voglio essere ancora più chiara: a una mozione di un gruppo di opposizione legittimamente presentata non doveva necessariamente corrispondere una mozione di maggioranza con quei contenuti", conclude Boldrini. Il fronte più caldo rimane, tuttavia, quello tra Partito Democratico e Governo. La mozione del Pd mette in difficoltà il presidente Paolo Gentiloni al quale spetta l'indicazione del nome del governatore e confermare Visco equivarrebbe a disconoscere la mozione presentata e approvata dalla maggioranza che sostiene il governo che, seppure implicitamente, fa riferimento alle responsabilità dei vertici di Palazzo Koch nella crisi delle banche. "Ma io non voglio scaricare Gentiloni", assicura Renzi in una intervista a El Pais: "Gentiloni è un amico e una brava persona", aggiunge il segretario, "e il Pd aiuta il governo nella sua azione". Dunque, ribadisce Renzi, nessun pressing su Palazzo Chigi: "In quella mozione c'è un giudizio sul passato, ma per il futuro sceglierà Gentiloni. Io non ho nomi. Ho un profilo: vorrei che chiunque fosse scelto sarà il migliore o la migliore possibile". Di più: Se vogliono nominare Visco, lo facciano pure. L'importante è che sia una scelta laica".

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