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Renzi, il disastro di inizio anno: lo molla la Bonino, il Pd a picco nei collegi

Giulio Bucchi
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Il 2018 di Matteo Renzi inizia con sondaggi sempre più drammatici per il Pd e con l'addio ufficiale di un altro alleato: Emma Bonino e i radicali. La lista +Europa (che vede in prima linea anche Magi e Della Vedova) ha annunciato che sarà costretta a presentarsi alle elezioni autonomamente e non in collegamento con altri partiti. Per approfondire leggi anche: La Margherita già pronta a far fuori Renzi, chi vuole premier Il motivo è la linea del Viminale che ha fatto prevalere una "interpretazione logicamente surreale e giuridicamente incostituzionale" riguardo alla norma della legge elettorale sulla raccolta di firme necessarie per presentare una lista. Per andare in coalizione, spiega anche il Corriere della Sera, occorre raccoglierle su moduli che già indichino i nomi dei candidati nei collegi uninominali (non ancora stabiliti), senza che questo permetta di indicare il proprio simbolo e la propria lista. Di fatto, alleati cancellati. Ecco perché la lista della Bonino correrà da sola, con il rischio concreto di non riuscire a raccogliere le firme necessarie. Qualora ci riuscisse, però, i guai saranno tutti per il Pd e per Renzi, che a causa dei candidati radicali potrebbe perdere voti decisivi nei collegi uninominali più in bilico. Non a caso Piero Fassino, il grande mediatore dem con gli alleati, ha avvertito tutti: "C'è l'impegno del Pd a sostenere la raccolta delle firme. Andare divisi è un danno per tutti".

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