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Bruno Vespa: "In nome della stabilità anche l'apnea politica"

Benedetta Vitetta
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Berlusconi-Salvini e le riserve reciproche, la candidatura choc della Bongiorno con la Lega e l'ipotesi del "governo del presidente" in nome della stabilità. Questi, in sintesi, i temi toccati da Bruno Vespa nell'editoriale sul Quotidiano Nazionale. "Matteo Salvini teme di fare la fine di Loredana Lecciso. Teme che il suo sposo politico Silvio Berlusconi pensi troppo a Romina (Matteo Renzi, oggi forse trasfigurato in Paolo Gentiloni), impalmata ai tempi del Nazareno e di cui avrebbe una non confessata nostalgia. E' possibile che questo sia soltanto un gossip da giornale rosa, ma è un fatto che i due nascondono molte riserve reciproche dietro i sorrisi di un accordo blindato", scrive Vespa sulla prima pagine del QN. Leggi anche: Bruno Vespa e quella vignetta del Corriere... "La candidatura di Giulia Bongiorno come fiore all'occhiello della nuova Lega è un calcio sui denti di Berlusconi. Avvocato brillante, professionista impegnata da anni nella difesa dei diritti delle donne, nel governo di centrodestra 2008-2011 è stata il braccio armato di Fini nell'opposizione alla politica giudiziaria del Cavaliere". Poi Vespa si concentra sull'esito del voto e sulla concreta ipotesi che, dalle urne, non esca una maggioranza assoluta. "Il Cavaliere sarebbe il primo a rispondere all'appello di Mattarella per non lasciare il Paese esposto alla bufera della instabilità e della speculazione finanziaria. Già, ma come? Qui gli scenari sono diversi. Il caso di scuola è una grande coalizione tra moderati e socialisti come in Germania. Ma se i seggi non bastassero, ecco il colpo di scena suggerito da un insospettabile Massimo D'Alema: un governo del Presidente cui partecipino partiti molto lontani tra loro (FI, Pd e LeU, ad esempio) per un periodo limitato con lo scopo di fare le cose più urgenti e soprattutto una nuova legge elettorale. D'Alema ha spiazzato il suo partito e il front-man Pietro Grasso, contrarissimi a una ipotesi del genere, ma ha allargato la cerchia di quanti non vorrebbero elezioni anticipate a qualunque costo. Ma la stabilità del sistema richiede talvolta qualche sacrificio".

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