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Silvio Berlusconi e il piano anti-Lega in caso di sconfitta

Matteo Legnani
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Fino al 4 marzo la "tregua", altrimenti definibile come "coalizione" reggerà. Poi, se vittoria sarà come Silvio Berlusconi spera anche in base ai sondaggi che danno il centrodestra vicino a una possibile maggioranza assoluta dei seggi, con gli alleati Salvini e Meloni deciderà il da farsi per la formazione del nuovo governo. Se invece sarà sconfitta, ovvero l'impossibilità matematica di poter governare per la mancanza dei numeri necessari, gli scenari sono al momento imprevedibili, soggetti come saranno a una moltitudine di variabili. Ma uno dei più verosimili lo descrive oggi il quotidiano La Stampa, che anticipa come a quel punto Berlusconi possa addebitare la sconfitta alla Lega e a Salvini, coi loro toni eccessivi e allarmistici, e quindi rompere l'alleanza con la il Carroccio. E a quel punto guardare "oltre", chi dice a un incarico "mondiale" grazie all'amicizia con Putin e ai buoni rapporti personali con diversi leader stranieri, chi dice guardando al Quirinale e a una data: il 2022 (lui avrà 86 anni) quando il mandato di Sergio Mattarella si sarà concluso. In queste prospettive di "agibilità istituzionale" italiana o internazionale, è chiaro che il Cav cercherà dopo il voto del prossimo 4 marzo di restare centrale, determinato e indispensabile. "Responsabile" e affidabile, e dunque senza legami con un partito come la Lega che in molti anche all'estero giudicano estremista e pericoloso per la tenuta dell'Europa e dell'euro. Qualche precauzione, a riguardo, scrive sempre La Stampa, il leader azzurro pare averla presa già in fase di compilazione delle liste elettorali, in cui ha inserito pochi nomi illustri e tanti disposti a seguirlo anche in capo al mondo, di certo non subalterni a salvini o a un ipotetico partito del Nord. Altro segnale di quel che potrebbe bollire in pentola: Pd e Forza Italia hanno adottato una sorta di strategia della desistenza in diversi collegi al centro e al Sud, dove il peso della Lega è marginale. Obiettivo comune: evitare che tra i due contendenti il terzo, ovvero il Movimento 5 Stelle, goda. E poi stare a vedere cosa succede... Leggi anche: Berlusconi e quel "patto segreto" con la Germania per tenere la Lega fuori dal governo

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