Cerca
Logo
Cerca
+

Pierferdinando Casini, la conversione dell'ex presidente della Camera: a caccia dei voti comunisti

Giovanni Ruggiero
  • a
  • a
  • a

Da sinistra a destra. In alto: Palmiro Togliatti e Antonio Gramsci. In basso: Giorgio Amendola e Giacomo Matteotti. In mezzo c' è però il più bello e fresco di tutti: Pier Ferdinando Casini, Proprio così. Nella fotografia, Casini, apparentemente in clergyman, predica in una parrocchia sbagliata, a giudicare dai citati santi patroni sotto cui dice messa. Ma no che non è un errore, da neofita ne gode un sacco, non c' è segno di travaglio dell' anima sul quieto voto appena rasato e quasi azzurrino. Gli piace pure, a Casini, che, a vegliare sull' ortodossia dell' anziano ma sempre giovane converso, se ne stiano lì curiosi e felici i padri del comunismo italiano. Insomma, siamo in un tempio del comunismo storico, un sacrario rosso, dove l' unico intruso è il socialista Matteotti, che peraltro è un eroe universale dell' antifascismo. E Casini è il candidato senatore di quei quattro che lo guardano dalla parete. Com' è arcinoto è lui il prescelto del Partito democratico, discendente storico più cospicuo, in linea diretta del Pci. Ma un conto è saperlo, un altro assistere in flagranza a questo connubio abbastanza contronatura. Leggi anche: Renzi, il sondaggio clamoroso: Casini umiliato a Bologna, numeri clamorosi A GAMBE ALL' ARIA Diciamolo. Non è una cosa bella. La fotografia dice la verità su un mondo andato a gambe per aria. Un' altra evidenza della "società liquida", che toglie certezze alla vita. A suo modo l' uomo al centro della comitiva, di queste sicurezze ne rappresentava una non proprio minore. In questi ultimi trent' anni è stato l' ex presidente della Camera il simbolo del «moriremo democristiani», inteso, a seconda dei punti di vista, come benedizione o maledizione, ma comunque un caposaldo roccioso del nostro destino italico. Invece, un' istantanea - questa! - demolisce l' eternità della diceria immortale lanciata da Luigi Pintor sul Manifesto. Non ci va qui di calcare la mano, e di gridare al tradimento e all' opportunismo. Non ci stupisce più nulla, dopo che un Papa ha accettato volentieri, da un presidente brigatista e commerciante di cocaina, una falce e martello con inchiodato sopra Gesù Cristo. LA VELOCITÀ E questa velocità fulminea ad adeguarsi da parte di un democristiano di pelo bianco è espressione, trattandosi del furbo Casini, di una certa coerenza. Coerenza? Ma sì. Anche se non proprio con gli ideali per cui dare la vita (che sono mai? ), però di certo con valori precisi per cui dare se non la vita, il culo, che resta una delle cose più importanti, e va accomodato come si deve sul burro. È un conflitto interiore, anzi posteriore, che non ci pare essere stato troppo sofferto dal proprietario. Vorremmo a questo punto sottoporre noi stessi a qualche modesta riflessione. Perché l' ha fatto? Casini è stato uomo, anzi giovanotto, di Bisaglia e di Forlani, deputato bolognese da quando aveva 27 anni e che sa bene cosa sia il soffocante potere rosso nella sua città e nell' Emilia Romagna. Per cui, vederlo diventare il rappresentante del materialismo ateo comunista nella sua roccaforte, resta un favoloso salto della quaglia. Si era allenato con intensità a questa performance: aveva dato prova di sé, per l' oculata gestione della Commissione d' inchiesta sulle banche, affondandola come da missione ricevuta nelle paludi tiberine. Dunque il premio è giusto. Sono le trenta monete per Giuda? Tradimento in realtà non è una parola che attiene alla politica, ma alla morale. Ecco: alla morale. Pertanto, ti diciamo: cambia pure compagnia, sostieni che ad essere cambiato, caro compagno Pier, non sei tu, ma gli ex comunisti bolognesi, che si sono fusi spiritualmente con De Gasperi. Ma ci credi davvero? Accidenti, un po' di decenza, almeno non agitare il turibolo sotto le icone del totalitarismo. Questo mettersi sotto divinità come Togliatti, che se ne fregò dei nostri alpini prigionieri nei lager russi, e votò a favore dell' impiccagione di Nagy, il leader degli ungheresi ribelli al totalitarismo sovietico, questo non va proprio bene. Ci fa anzi un po' schifo. Gramsci fu perseguitato anche da Togliatti, e per conto suo elaborò la strategia non proprio liberale per cui tutti alla fine si sottometteranno al Nuovo Principe, il Pci. Amendola teorizzò lo stalinismo, e fu sempre filosovietico. LE ALLEANZE Non va bene allearsi con questi patroni celesti. Si potrebbe solo, turandosi il naso, se dall' altra parte - come fecero Churchill e Roosevelt con Stati - ci fosse un Hitler. Ma c' è Berlusconi. Ma va' là, Casini. La prossima volta portati dietro i quadri di De Gasperi, don Sturzo, e del tuo Forlani. Ma se appendi le foto ti toccherebbe vergognarti e magari loro ti tirerebbero qualche moccolo dalle pareti, e sarebbe un guaio. Il Senato val bene una messa da chierichetto di Togliatti, non è vero Pier? di Renato Farina

Dai blog